Scritto da © taglioavvenuto - Dom, 01/03/2020 - 19:22
Taglioavvenuto
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Poeta, a me pare che Lei distingua nettamente tra dolore e pena. È talmente importante questa differenza, poeticamente? Le chiedo pertanto: cos'è la Pena, ed è essa solo poetica?
Lorca
Premetto che il Cante jondo è, per i motivi sopra esposti, un canto essenzialmente popolare, e per popolare intendo dire non povero, ma comune: di appartenenza comune a quel particolare popolo.
Già ho riferito che ha radici antichissime: non nasce per caso, bensì come scelta: come selezione da parte di questa gente della migliore espressività possibile, e qui, espressività sta per trasmissione nel modo più completo di un messaggio che possa essere compreso dai partecipanti del gruppo attorno al fuoco nella maniera meno equivocabile.
L'antichità del linguaggio è evidenziata dal ricorso dei salmodianti ad elementi altrettanto inequivocabili e semplici quali quelli che possono essere nel raggio visivo o uditivo, oppure conosciuti o riconoscibili comunque dai partecipanti, quali sono gli elementi naturali. Vi era il problema di ampliare la gamma dei suoni, e si ricorse principalmente all'onomatopea, ma e soprattutto ci si affidò, trattandosi di un linguaggio musicale, alla potenzialità delle corde vocali, ai timbri e ai toni che il corpo sa esprimere.
Risulta evidente, a questo punto, che sia il dolore sia la pena hanno, in accezione poetica, un valore non dissimile. Ciò che li segna, li distingue, non è tanto un valore assoluto. Ciò che farà la differenza, come è nelle cose, sarà invece la loro intensità. Il dolore, che è cosa improvvisa, unica, potrebbe così essere rappresentato da un grido, mentre la pena, che è un valore, un sentimento più profondo e a lunga gestazione, inabissatosi eppure presente, si avvale di timbri e toni diversi da quelli del dolore per rendere più propriamente il suono della propria profondità e durata.
Premetto che il Cante jondo è, per i motivi sopra esposti, un canto essenzialmente popolare, e per popolare intendo dire non povero, ma comune: di appartenenza comune a quel particolare popolo.
Già ho riferito che ha radici antichissime: non nasce per caso, bensì come scelta: come selezione da parte di questa gente della migliore espressività possibile, e qui, espressività sta per trasmissione nel modo più completo di un messaggio che possa essere compreso dai partecipanti del gruppo attorno al fuoco nella maniera meno equivocabile.
L'antichità del linguaggio è evidenziata dal ricorso dei salmodianti ad elementi altrettanto inequivocabili e semplici quali quelli che possono essere nel raggio visivo o uditivo, oppure conosciuti o riconoscibili comunque dai partecipanti, quali sono gli elementi naturali. Vi era il problema di ampliare la gamma dei suoni, e si ricorse principalmente all'onomatopea, ma e soprattutto ci si affidò, trattandosi di un linguaggio musicale, alla potenzialità delle corde vocali, ai timbri e ai toni che il corpo sa esprimere.
Risulta evidente, a questo punto, che sia il dolore sia la pena hanno, in accezione poetica, un valore non dissimile. Ciò che li segna, li distingue, non è tanto un valore assoluto. Ciò che farà la differenza, come è nelle cose, sarà invece la loro intensità. Il dolore, che è cosa improvvisa, unica, potrebbe così essere rappresentato da un grido, mentre la pena, che è un valore, un sentimento più profondo e a lunga gestazione, inabissatosi eppure presente, si avvale di timbri e toni diversi da quelli del dolore per rendere più propriamente il suono della propria profondità e durata.
-Taglioavvenuto
Insisto Poeta, Lei sta descrivendo la Pena con occhio cartesiano pur avendo detto, nella Sua conferenza a Granada, che la stessa è il fondamento del Cante jondo e, quindi, del popolo gitano andaluso. Io ricordo per intero il suo intervento e so che Peña è sinonimo, nel suo Paese, di Valor. Desidererei, avendola qui presente, che ampliasse il senso di questa parola, quindi oltre lo “scritto”, svelando quello del “non scritto”, che so, quello del gusto, del sapore della stessa in bocca. Solo per farle un esempio di ciò che intendo chiederLe.
So anche, ma questo glielo chiederò, come mio solito saltando di palo in frasca parlando di Romancero Gitano, che i Luoghi flamenchi, in Andalusia si chiamano, tra gli stessi Gitani,
"Peñas. Tra l'altro, le ricordo, che anchio vi feci un viaggio con un cinquantino della Yamaha in Portogallo: Lisbona, il fado, cos'è il fado per lei? Poi ....Spagna, Madrid, Cordoba, Siviglia: il cante Iondo, il flamenco..i il cante jondo li ha già detti. Barcellona...i Catalani, i Pirenei della parte spagnola: i Gentili dei Pirenei...i Baschi...cos'è questo per lei? Quante persecuzioni...?
Cos'è per lei Il distruggimento creato dall'homo sapiens nel confronto dell'homo abilis ?
E quello di Alessandro Magno, e tra le polis greche? Sparta, Athene, Tebe ? E quello dei Romani nella Gallia, Legioni romane ? e in Spagna, nell'Illiria? E quello di Troia ? E quello dell'India nei confronti del Kashimir? E quello degli islamici di Maometto fino all'Africa? e quello degli Inglesi, dei Francesi in Indocina? degli stessi Spagnoli e Portoghesi nei con confronti dei Maya e degli Atzechi ? Dei cristiani alle crociate?
Degli americani in Vietnam? E nei confronti dei Pellerossa? Della Russa imperiale di Stalin ? del Comunismo nei confronti del Socialismo Le Foibe dell'Istria ? Pene?....
Continuo invece. E di Hitler, e di Stalin?
E l'Ungheria, la Polonia ? E quelli della formazione delI'Impero cinese?
Lorca
Basta! Non continui!
E Mussolini, Longo? Franco? l'Abissinia, la Libia? Sa che il mio cugino più caro è nato a Mogadiscio ?
E i Partigiani: specie Longo, Togliatti che dopo avergli sparato dopo averlo fatto scendere dal camion, lo vollero rendere pubblico, l'eccidio, a Milano, prendendo ordini diretti da Stalin, appendendolo insieme alla sua donna in p.le Loreto? E la Nilde Iotti, la compagna amante di Togliatti che egli, (Togliatti appunto) fece abortire una volta lasciata la prima moglie?
Ma le sanno queste cose i nostri partigiani?
Ma le sanno i nostri comunisti, che dal '43 Mussolini fu solo un paralume dei tedeschi, che ora "ci" governano, governano d'Europa?
E i comunisti ora PD a leccare i piedi alla Merkel che (sua dichiarazione) non aveva mai visitato un campo di concentramento !
Lorca
- Mah, Mussolini seguiva un regime dell'imperialismo delle colonie, come pure gli Inglesi, i Francesi, i Tedeschi, i Belgi in Congo, gli Olandesi nel sud Africa!
Taglioavvenuto
Già Colonialisti.
Rubato agli Inglesi. Agli americani dai Partigiani.
Però fu giustiziato!
I fondamenti della nostra Costituzione, l'italiana? "La rivoluzione francese e quella americana" vero?...
Siamo dei venduti...siamo diventati un popolo di venduti...Ipocriti !
Lorca
È una storia lunga e complessa, infinita. Mi risparmi !
Taglioavvenuto
E il mio, il mio dolore, la mia pena? La separazione di fatto, definitiva, avvenuta tra mio padre e mia madre quando mio padre si ammalò...?
Sa delle mie ossessioni da psicanalista...?
Lorca
È la storia degli oppressi, della non accettazione, non comprensione, le esclusioni dei loro valori: una storia che non finirà mai di ripetersi; una storia di confine...
Lei ha presente il cannibalismo di cui parlava il maestro Calvino? Ad un certo momento ne ha parlato anche positivamente, a proposito di bocca da lei ricordata, quando ha raccontato della sua cena in Messico, insieme alla sua donna. Ma non ha mai dimenticato che il cannibalismo ha due facce, anzi due bocche. L'una è lì per mangiare, l'altra per mangiare a sua volta.
Questione di sapori.
Ed è questione...
Taglio avvenuto
E' questione di una grande ignoranza, di cafoneria. Gli italiani sono un popolo di grandissimi ignoranti...sono pronti ad esaltarsi e a crocefiggerti...
Lorca
Comunque... la storia della Pena è questa: la pena dei Gitani d'Andalusia, la storia dei negri d'America, (gli spirituals) la storia dei gitani dei Balcani olocaustizzati con la soluzione finale, la storia degli Ebrei ( anch'essi, sa? Avevano i loro canti in Sinagoga e il Cante hondo ne ha appreso.) Ma anche i Moriscos, dopo l'occupazione cattolicissima. E non finirei mai.
Ma la Pena continua a stare lì, davanti a nostri occhi, alle nostre orecchie, alla nostra pelle, alle nostre bocche, alle mani che si giungono e si dissociano, serpeggiano nel Flamenco, nella Resistenza della Gente: l'ultima risorsa, fosse anche il ricordo dell'ultimissimo superstite. Che lo racconta, lo scrive, lo canta, lo mima.
Vuole che continui dicendole della funzione del Cantaor, del Bailarin, del Poeta, della passione non ancora consumata?
-Taglioavvenuto
Ma si, continui...parli anche della civiltà minoica, l'invasione di quell'isola, Creta, martoriata da parte degli Achei, dei Micenei...sa che i cretesi erano arrivati fino al sud della Spagna? I loro lamenti, il loro Dioniso? le Grandi Madri...le loro ceramiche...? Sa da dove gli spagnoli hanno appreso la tauromachia? Probabilmente da Creta, da Minosse! Anche dalle rappresentazioni dell'India, i bufali....della Cina, di tutto l'Oriente, di tutto l'Occidente, l'Europa, della Russia, da parte di ogni invasore, dai terremoti, i maremoti ? Da Atlantide! Ad es.dei Greci, dei Romani, degli uomini sapiens nei confronti di chi ora consideriamo estinto: l'uomo di Neanderthal, e non lo è. Ad esempio i Sapiens si sono subito accompagnati alle loro femmine...
Ad esempio... il grande Gengis khan, il grande Tamerlano....i mongoli
E' l'invasione feroce di un estraneo che s'affaccia per distruggerti, che crea il Lamento, crea le Pene. Crea i Valori.
Lorca
Te li fa venire in Mente...
Taglioavvenuto
Como, se il Cante hondo è il canto della grazia, se il flamenco è il bailar con gracia, se la tauromachia è il matar con gracia...sa a proposito da dove arriva in Spagna la tauromachia? Sorpreso?
Lorca
Mi faccia vivere...continuare...sono atteso
Taglioavvenuto
Da chi?...
Vabbè... Si risponde così ad uno studente beneducato? Perchè, sa, Lei potrebbe anche decedere, anzi...è lì lì...Ma io mi riterrò sempre uno studente, poiché non vado per fenomelogia delle percezioni, non sono così alto da essere Filosofo o Poeta, o Musicista o Costruttore, o Artista... ma vado per frammenti: vado per sensazioni sulla pelle. Volo basso, io....Non come Husserl o Merleau Ponty...o Platone o Aristo/gatto, o Kant o Heidegger...
Lorca
Cosa voleva dire? Aristo?
Taglioavvenuto
Sara Cristofori....la più grande poetress che abbiamo qui...gatto...o cane...facci Lei !
Lotto per il nulla: il gatto...il cane, il Mu, io
Lotto come ogni specie
al diritto alla sopravvivenza
perché non è sempre vero che i più deboli
debbano morire prima, ed essere dominati dai più forti
lotto come un leoncino che una madre ed un padre
esercitano con i fratelli e le sorelle al gioco poi si vede
intanto impara il gioco
Lotto come un'acciughetta che sfugge alle maglie delle reti
alle bocche più voraci, il pesce gatto
lotto come un'erbaccia: piantina di gramigna che quanto nasce non la riconosci
ma lei lo sa che è utile: smuove la terra con le sue radici sotterranee
radici che conservano proprietà insuperabili una volta non strappate
essiccate all'aria
lotto per le cicale che cadono in letargo, che verrano a dirci poi, è tornata l'estate, per i lombrichi che la terra in superficie la fanno respirare
per le talpe loro grandi divoratrici che lo stesso, di tutti, lo rivoltano
Lotto per le mie mani grevi, che affondo in quella terra
senza notare i rumori: aratri, ruspe, acari ed altri parassiti, virus, il coronavirus, fattori anch'essi della demolizione
e dei rivolgimenti fino alle rinascite
lotto contro tutti quelli che costruiscono case e case e case, veleni, fabbriche, città, tetti in argilla e lamiere, in luogo della paglia
sentieri ed alberi su cui viaggiano la fatica, il cielo, gli uccelli, le formiche rosse e nere, viziose e laboriose.
Lotto contro altri uomini che non riconosco, gli asserviti, ignoranti, prepotenti che li tengono in vita tramite i petroli ed i soldi, le fisicità, gli aspetti esteriori, i vigliacchi che t'aspettano nelle retoguardie, che t'uccidono se hai paura, chiamandomi Cabron.
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