Scritto da © taglioavvenuto - Gio, 30/04/2020 - 12:57
Il mondo come Volontà e rappresentazione. Parerga e Paralipomena
La prima che incontro, la faccio secca
non importa se sia libera o già in compagnia di qualcuno
se io mez e mez, ma vado, vado; questo parapetto è un velo di Maja
Me ne fotto!
Prendo, tiro sul prezzo, con le spalle appoggiate già all'angolo del gabbiotto salvacorona
Incartano, apro: da sotto scruto le rientranze in ogni direzione, come un Brunelleschi architetto :righe, fessure, crepe, il rigonfio; i peli son colorati cosìvailmondo
Già le croste sulla lingua, le bruciature. Passo il palmo. Goduria!
Lecco. Guizzo! La vispateresa non ne può più. Dilato il climax.
Urlano. Mettila giù, 'oh bischero! Mi urlano. Il tizio che prima era davanti, ora sul dietro della femmina tutti e due con il grembiule arancio.
Vengono da me a passo doble.
Sono due pinguini? Sono trichechi? Foche?
' O bischeraccio! Mettila giù!
Un maschio? E la femmina? É un film di coscelunghe?
Sono orsi bianchi? Grizzly che battono i piedi per spezzare il ghiaccio?
Acchiappano i salmoni?
Sono in duplex. Hanno il megafono.
Sono pericolosi questi ballerini.
Mi sveglio di soprassalto.
Firenze? Che ci faccio?
Ho chiesto soltanto una lampredotta. Mi son sbagliato?
Si... l'hai chiesta a mi moglie, incinta bischero. Tre volte! Incinta, vo' dire!
Devo correre! Non...
E come parli, villico? Scendi dal poggio!
Da dove vieni?
Da...
É una cotica; m'hanno dato una cotica impanata con un toast!
La femmina m'ha fatto gli occhiacci. Le ho allungato trentatre euri. M'ha strizzato l'o, l'orzaiolo sul toast.
Centrato in pieno!
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