Scritto da © taglioavvenuto - Lun, 25/08/2014 - 11:12
Dentro; dentro non fuori
s'espanse il magma viola
tenebra-luce, folgori
senza le quali gli abissi
rumoreggiano soltanto
e le paure
battono, come batte
un cuore non più al centro
bensì altrove sotto cosmi percossi
spazzati.
L'immenso lì, a portata
delle mani, era il minotauro
dalle grandi orecchie
addossato nell'agguato, immobile
prima che scalpitasse.
Prima di svoltare sulle terre
già battute, cremisi i colori
delle onde alte a sfumarsi.
Gli speroni
rinnovarsi al nulla di uno spruzzo.
Gorgo profondo mille e mille piedi
un suono solo. Fantasma lì davanti.
Noi. Uomo, Donna.
Piantati in una nassa
le acque, le terre che si apersero.
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