Scritto da © taglioavvenuto - Ven, 31/08/2018 - 16:49
Erano state le gigantesche femmine della Scandinavia e quelle provenienti dalla Colchide le prime a riunirsi per lasciare in concomitanza Ilio dopo la sconfitta, dopo aver visto uccidere Ettore. Non tanto come un tacito assenso all’uccisione di Achille. Ma per da seguito alla uccisione dei figli messa in atto da Medea a Corinto dopo esservi stata trasportata proditoriamente da Giasone; per non seguire anch’esse le sorti di Elena interamente depilata in un tattoo shop calcedone, da allora chiamata ironicamente figlia di Zeus.
- Il corpo è nostro. Lo gestiamo noi, tra noi. Non re travicello.
Era stato il grido di guerra che aveva invaso e tramortito Europa, Ellesponto, l’asia e l’America.
In piena era del Neolitico (rame e stagno arsenicale per rimanere sul magico – poi diluito con lo squirting, casualmente come tradizione) avevano deciso di lasciar perdere anche Archesilao, e passare all’età del ferro.
Una prima vittima, ucciso da cani inferociti, latranti, era stato un tragico, colui che aveva rocamboleggiato su Medea lasciandola in volo tra Salamina e Atene.
Dopo aver eliminato questi, la loro ira si era rivolta agli ultimi residuati del paleolitico.
La Cava di Ispica (RG), troglodita, è testimone del loro ultimo passaggio dopo che avevano precorso, furibonde, Ulisse, Scilla e Cariddi, riattraversando poi il Mediterraneo.
. Dai, fa la Sirena, scema. Si urlavano l’un l’altra.
Fu così che raggiunsero le coste libiche, da cui furono scacciate.
Con l’aiuto delle truppe francesi, prontamente accorse, infine raggiunsero il Dahomey da cui sparano proiettili per elefanti, dirompenti.
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