Scritto da © Rossella1953 - Gio, 16/12/2010 - 07:21
Mi sono innamorata di barche
fisse a un molo
di un palco e una lampadina
allacciata al telone
e ti ho tradito per un leggio:
ci appoggiavo i miei versi
Di lato, quelli di Hikmet
<< il più bello dei mari è quello
che non navigammo>>
si cantava Dylan, allora
e non c'era né vento né risposta
bisognava tuttavia crederlo
Ma avevo e ho te nell’anima
verrò a trovarti, sai
ti porterò i miei sassi
dipinti in certi autunni
che i pomeriggi sono bui
e i mattini
istanti spiati dal buco di un imbuto
E ti amo
come la neve salva i bulbi dal gelo
ricoprendoli
ti amo
per quel parlare fitto fitto
finché si ha voce
Perché tutte, proprio tutte le storie
hanno una fine
tranne quelle che un abbraccio
è riconoscersi
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