Scritto da © stellasenzacielo - Ven, 29/03/2013 - 19:14
L'alcova della moderna desolazione
l'alcova di una bagascia di mezz'età
colle ciglia rivolte al sole
e le labbra corrucciate
a formare petali
di papaveri in tarda stagione.
La sua risata squarcia le tende
il raso si scosta, scottato dalla sua malizia:
i riccioli disordinati di un nuovo cliente
è poco più di un ragazzino
puzza ancora di latte
ha uno stormo di lentiggini adagiate
sulla fronte
che a me ricordano un poco la via lattea.
Quel collo asciutto, i movimenti rigidi
è un airone
goffo e volgare
non sa bene dove posare le zampe
non sa bene se tenere il becco chiuso
o se lasciare il ghetto interno librarsi in aria.
Lo vedo avanzare attraverso i drappi gitani
misura l'incedere dei passi
è una serata lenta, di vetro
però no, non ne uscirà,
con un movimento di capo
già si corrode, già si guasta.
Poi il latrare degli sciacalli,
i denti sfavillano tristi
finché un grumo di sangue
gli infanga lo zigomo
e con una smorfia zitta
si s[crolla] il mondo di dosso.
Rovereto, 29 marzo 2013
Caterina Manfrini
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