Scritto da © Falcone - Mar, 15/03/2011 - 21:02
Oppure
A volte mi capita
di far tardi:
guardo lo scompiglio
di uomini e cani
e mi avvilisco l’anima…
Ma poi mi riprendo,
Ma poi mi riprendo,
ricordo che son mago,
e rimetto a posto
per domani
massi e pietre,
il paesaggio giusto,
la calma al bosco
e anche se ondivago
e anche se ondivago
riprendo il mio andare,
nel richiamo
nel richiamo
al vento stanco…
E’ tempo di volare,
mi chiedo;
o di assecondare
l’umor dell’aria?
Le lepri gravide,
e le volpi più che mai,
s’intanano;
ma le vipere,
finito il letargo,
s’aggirano
tra le sparaghere
mentre rivoli d’acqua,
non ancor ruscelli,
cercano di scorrere
all’ombra di pioppi
all’ombra di pioppi
e ontani
timidi di fronde,
sporchi di zolle
smembrate e rotolanti
a grumi tra grugniti
di tardiva primavera.
A maggio che farò?
Saprò accogliere le rondini?
E l' improvviso caldo,
mosche e insetti e caprioli
nervosi per le diete
sui sentieri
e tra grovigli e rovi?
Penso alla mia tana…
Mi manca sempre più...
Col tempo l’inutile
Col tempo l’inutile
fa sparir le favole
ed anche gli elfi,
così resteranno
solo gli uomini…
Che bella cosa!
Pensa te…
Ma sì, sì:
è inutile che ora
ti scalmani,
cornacchia di una dea!:
grida quanto vuoi,
fai tremar la terra;
urla e minaccia
fulmini e tuoni!
Mi hai tolto già le fate;
Mi hai tolto già le fate;
hai scacciato i nani;
mi lasci solo veli
polvere e ragni…
E gli specchi , li vedo,
E gli specchi , li vedo,
non sono più i laghi
per i miei cigni;
e le ore del giorno
son grigie,
sregolate
e anche confuse!.
Sai che c’è?
Io mi dimetto!
…torno laggiù…
dove oltretutto
la temperatura
è sempre costante…
Oppure
mi fabbrico un paio d’ali
e volo fin lassù,
da tua sorella la Speranza?
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