Dirò la mia, nel senso che è modesta opinione, sulla enunciazione della Corte Europea, riguardo alla rimozione di un simbolo religioso dai luoghi e dagli uffici pubblici accessibili, con pari diritti, a tutti i cittadini, indifferentemente dalla specifica religione che professano. In punta di diritto, mi pare ineccepibile, in quanto l'Europa Continente si avvia a diventare uno Stato multietnico, multirazziale multireligioso, motivo per cui o si accettano tutti i simboli, tribali compresi, o li si relegano, tutti, nel privato , in forza di legge. Le innegabili influenze che la specifica religione retrostante quel simbolo ha avuto nella cultura occidentale, è testimoniata dalla storia, è acquisibile culturalmente, è inequivocabile. Credo che l'eccezione sarebbe possibile quando uno Stato membro potesse deliberare l'accoglienza dello straniero ai soli fini lavorativi, turistici ed economici, precludendogli la possibilità della residenza a tempo indeterminato, la cittadinanza ed i peculiari diritti civili inerenti la status di cittadino nazionale . Ma questo non lo possono pretendere neppure i più razzisti o fondamentalisti. La globalizzazione è gallina dalle uova d'oro, per tutti.
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