Quando sono entrata nella tua vita
non mi hai neppure vista
ero un invisibile foglio
un tratto di quel tuo magico inchiostro.
Quando sono entrata nella tua vita
eri nudo e trasognato,
dolente, con quella lacrima poggiata
a guisa di brillante
sul tuo bel volto di nulla
Quando sono entrata nella tua vita
mi sono adagiata sul quel foglio
che sotto le mie carni divenne raso
e ti ho mostrato tutto il vedibile,
ti ho scioccato poeta ?
Ma se credevi in me ti sbagliavi
io sono impudica puttana,
mi concedo a chi mi garba.
Quando sono entrata nella tua vita
il tuo verso
ha allargato la fessura,
il pertugio oscuro,
ha divelto la porta
e il tuo rantolo si è fatto segno
e il nostro orgasmo subitaneo
ha macchiato d'umor d'inchiostro
il foglio di raso
che le tue lacrime
avevan bagnato.
Per me il poeta e la poesia non hanno genere e debbono essere intesi al di sopra di mere questioni linguistiche. La poesia è la mia amante e io sono un misero e abbietto sedicente poeta.
25/11/2012
- Blog di Silvia Leuzzi
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