Scritto da © max pagani - Gio, 15/07/2010 - 09:47
Similitudini legate a circostanze casuali
o sincronicità virtualmente pianificate,
ti rendono a volte leggera e di un candido grigio,
che il tuo insinuarti
pare avere le stesse ripercussioni
di una foglia d'acero che cade.
Ricorri a frullati chimici
Ti immergi in dialoghi stringati
Spingendo tasti che nascono per numeri
Musica che a volte non aiuta
E che melliflua ed avvolgente
Ti apre solo altri pozzi di grigio
Dove sei? Dove sei andato?
O forse, non ci sei mai stato.
Dove siete? Dove siete andati?
Forse, io, non vi ho mai voluti?
Sono solo, ora,
A questa latitudine.
Con il mio lato, peggiore
Ormai, un’abitudine.
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