Scritto da © sid liscious - Lun, 17/02/2014 - 12:15
Seduto sul solito gradino per le prima sigaretta del mattino.
Wow giornata poetica a giudicare dalla rima.
Cra cra cra.
Una cornacchia.
Lo sapete no cosa si dice.
Se il corvo va da sud a nord, che equivale qui da me dalla pianura alla montagna, viene il temporale.
Chiaramente s'è indotti al pensare allora se va da nord a sud rimane bel tempo.
Ebbene questo andava perfettamente da ovest ad est.
Finita la giornata poetica?
Rientro in casa.
Mendelssohn e caffè nell'aria.
Un pianoforte languido ed un profumo acre.
Caffettiera che bolle dimenticata sul fuoco da dieci minuti.
Un liquido nero marrone dappertutto.
Ripulisco e bestemmio.
Sepolta la giornata poetica?
Un sogno stanotte.
Erano esattamente più di quattordici anni fa.
Aprile mille novecento novanta nove.
Granada Spagna.
Ordino un panino da bere ed un'insalata.
Pago aspetto il vassoio cerco dove accomodarmi.
Un giapponese.
Un giapponese giusto davanti a me.
Tre metri di distanza.
Un'ora e più.
Credo d'averlo osservato bene.
Talmente bene che stanotte è ricomparso.
Perfettamente lui.
Nessun margine d'errore.
Abbiamo preso l'aereo.
Volo diretto Carrè Tokyo.
Mezzo modernissimo.
Venticinque minuti e sbarchiamo.
Taxi.
Un locale gay.
Qualcosa da bere e qualcosa da mangiare.
Ricordo delle specie d'arancini di sole verdure.
Fritti però asciutti e dal gusto sintetico assai.
Ancora taxi.
Discoteca gay.
Tanta gente tavolo con grandi bicchieri effervescenti e colorati.
Musica tribal/chimica.
Balli sinuosi.
Sul retro uno squallido parcheggio.
L'amico, per modo di dire amico chiaramente, che mi fa un pompino.
Vengo.
Altra sigaretta.
Be' sigaretta non proprio.
Un mix d'eroina cocaina e tabacco.
Aspiro e tempo zero vomito.
Due ragazze si baciano furiose.
Altre due si dimenano a terra sopra dei cartoni le teste contro il sesso.
Ed un signore distinto dice al suo partner aspetta.
Aspetta devo prima scaricare altrimenti sai l'effetto bombolone.
Ah ecco torna la rima.
Bombolone Giappone.
Scusa dico al mio cicerone.
Scusa ma non capisco.
Allorché partimmo io immaginavo la cerimonia del tè.
Il tempio zen.
Magari i ciliegi in fiore ed il Fujiyama.
"Mai visti" mi risponde.
E riprende ad infilarselo in bocca e l'avvolge con le labbra talmente forte da farmi male e... e mi sveglio e... e penso.
In fondo l'avevo rimorchiato in un Mc Donald's.
In fondo l'avevo rimorchiato in un Mc Donald's.
In fondo l'avevo rimorchiato in un Mc Donald's.
Cra cra cra.
Una cornacchia.
Lo sapete no cosa si dice.
Se il corvo va da sud a nord, che equivale qui da me dalla pianura alla montagna, viene il temporale.
Chiaramente s'è indotti al pensare allora se va da nord a sud rimane bel tempo.
Ebbene questo andava perfettamente da ovest ad est.
Finita la giornata poetica?
Rientro in casa.
Mendelssohn e caffè nell'aria.
Un pianoforte languido ed un profumo acre.
Caffettiera che bolle dimenticata sul fuoco da dieci minuti.
Un liquido nero marrone dappertutto.
Ripulisco e bestemmio.
Sepolta la giornata poetica?
Un sogno stanotte.
Erano esattamente più di quattordici anni fa.
Aprile mille novecento novanta nove.
Granada Spagna.
Ordino un panino da bere ed un'insalata.
Pago aspetto il vassoio cerco dove accomodarmi.
Un giapponese.
Un giapponese giusto davanti a me.
Tre metri di distanza.
Un'ora e più.
Credo d'averlo osservato bene.
Talmente bene che stanotte è ricomparso.
Perfettamente lui.
Nessun margine d'errore.
Abbiamo preso l'aereo.
Volo diretto Carrè Tokyo.
Mezzo modernissimo.
Venticinque minuti e sbarchiamo.
Taxi.
Un locale gay.
Qualcosa da bere e qualcosa da mangiare.
Ricordo delle specie d'arancini di sole verdure.
Fritti però asciutti e dal gusto sintetico assai.
Ancora taxi.
Discoteca gay.
Tanta gente tavolo con grandi bicchieri effervescenti e colorati.
Musica tribal/chimica.
Balli sinuosi.
Sul retro uno squallido parcheggio.
L'amico, per modo di dire amico chiaramente, che mi fa un pompino.
Vengo.
Altra sigaretta.
Be' sigaretta non proprio.
Un mix d'eroina cocaina e tabacco.
Aspiro e tempo zero vomito.
Due ragazze si baciano furiose.
Altre due si dimenano a terra sopra dei cartoni le teste contro il sesso.
Ed un signore distinto dice al suo partner aspetta.
Aspetta devo prima scaricare altrimenti sai l'effetto bombolone.
Ah ecco torna la rima.
Bombolone Giappone.
Scusa dico al mio cicerone.
Scusa ma non capisco.
Allorché partimmo io immaginavo la cerimonia del tè.
Il tempio zen.
Magari i ciliegi in fiore ed il Fujiyama.
"Mai visti" mi risponde.
E riprende ad infilarselo in bocca e l'avvolge con le labbra talmente forte da farmi male e... e mi sveglio e... e penso.
In fondo l'avevo rimorchiato in un Mc Donald's.
In fondo l'avevo rimorchiato in un Mc Donald's.
In fondo l'avevo rimorchiato in un Mc Donald's.
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