Scritto da © sid liscious - Mer, 14/08/2013 - 09:21
Quest'anno devo ancora programmare il pompino assassino annuale.
Sapete oramai è diventato un evento tradizionale di famiglia.
E la tradizione iniziò tanti anni fa in Marocco nei dintorni di Agadir.
Un bosco di mimose in fiore.
Una notte è il caso di dirlo a tinte gialle.
Un profumo sconvolgente nell'aria.
Una buona canna per stabilire i contatti giusti e lei.
Lei e le sue labbra carnose e sensibili.
Lei e la sua lingua cui piace battere dove il dente gode.
Lei.
Lei e la sua bocca capiente di infuocati baci ed allettanti spire vorticose.
Ci spogliammo nudi.
Salimmo un albero.
In alto in alto.
Il profumo se possibile si fece più forte.
E l'attrazione del mio glande esposto verso quella fonte di chiaro sorriso enorme.
Spuntati oltre le cime basse ci sedemmo su due rami.
L'oceano e le sue potenti onde.
Suggestioni e suggestioni e suggestioni e naturalmente membro molto suggestionato.
Lei vide e si chinò e l'accolse in bocca poggiandolo a lungo di punta sul palato mentre la lingua si stendeva verso le palle e percuoteva leggera i miei condotti buoni.
Una scossa elettrica ogni suo movimento anche minimo.
Ora sull'ugola e la lingua che solca il mio nervo violaceo.
Adesso un ritmo passionale alternato a gagliardo coinvolgimento emotivo.
L'onda si rifrangeva ed il vento accarezzava pelle rovente.
E via una corsa interminabile di labbra lungo tutta l'estensione.
Una stretta di bocca al diametro.
Un tocco sotto qua.
Un tocco sopra là.
E rumore.
Rumore di succhiotto sfuggito a controllo.
Rumore di saliva che scoppia compressa.
Un urlo.
Un urlo disumano da gorilla appena evirato.
Un urlo del genere m'uscì venendo.
Però altro che evirato.
Le palle certo al momento non le sentivo ma di leggerezza.
Di soave indescrivibile leggerezza.
La baciai a lungo.
Lo sperma che ancora colava caldo fra i suoi denti.
E lei prese a leccarmi la faccia.
Il collo le orecchie i capelli.
Che storia fratelli.
Una foto che mi rimarrà per la vita.
Mi viene duro tuttora al pensarci nonostante sia trascorso diverso tempo e nonostante negli anni ho interpretato e visto recitare diverse buone faccende simili dunque... dunque si capisce non è facile organizzare eventi annuali.
Servono applicazione e dedizione.
E studio ed informazione e fantasia.
E tenersi al passo con i tempi diventa basilare al riguardo.
Sono espressioni d'arte in fondo codesti pompini.
Installazioni che al semplice immaginarle e pianificarle perdono ogni perché e gratificano l'estasi creativa e basta.
E l'arte oramai s'esprime sul concettuale se non erro e la forma è solo un mezzo che conduce tutti nella stessa direzione depositando ognuno dove crede.
Ancora meno facile.
Bensì lo faro!
Accidenti se non lo farò.
Tutto pronto amore?
Bambini dai nonni zainetti coperta provviste?
Ok.
Si va in centro.
Si va di folta siepe in notturna su fresca erbetta soffice tagliata oggi pomeriggio.
Unico problema chiuso al pubblico.
Non dobbiamo farci vedere soprattutto entrando.
Mi raccomando amore ho calcolato ogni minimo dettaglio.
Il grande getto della fontana incomincia piano e poi cresce cresce cresce e diventa rigoglioso e schiumoso.
E s'alza s'alza s'alza ed alle due e trentadue precise raggiunge il massimo in altezza ed in illuminazione.
Nove metri d'assoluta spettacolarità.
Dobbiamo interpretare tutto per tempo.
Ogni dettaglio è stato calcolato.
E servirà intera la tua sensibilità orale e corporale per fare in modo il fatto avvenga in quel preciso preciso preciso istante.
Un piccolo errore e va tutto a pompa normale amore.
Non vorrei mai.
Ecco questo è il passaggio sulla siepe.
Bel posticino dai amore.
E non ci vede nessuno protetti dalla pergola di gelsomino e la fontana è giusto di fronte a noi.
Saranno venti metri e non ci sono ostacoli.
Io mi spoglio nudo e tu?
Wow che reattività!.
Mettiti qua davanti.
Che guardarti m'eccita assai.
Manca mezz'ora.
Direi una canna sostanziosa ed è tempo di riscaldamento.
Bon!
Fatta anche questa benedetta canna.
Sono impaziente e teso.
Mi raccomando amore.
Tu sarai di spalle e non vedrai la fontana.
Serve unità d'intenti totale e che segui passo passo i miei consigli.
E ricorda nel mentre non dovrai trattenere lo sperma in bocca ed io ti dirò il momento esatto in cui la staccherai.
Non temere lo so gli schizzi non raggiungeranno l'altitudine del getto d'acqua turbinosa bensì conosco le tue capacità e pertanto a metà strada arriviamo te l'assicuro.
Benissimo amore.
Contatto.
Urca amore te lo dico sempre.
In alcuni frangenti hai un dono del cielo.
Un dono del cielo che stanotte sarà parte fondamentale nel far pervenire un dono al cielo.
Senti che roba.
Proporrei la tua bocca in viso a tutte le donne.
Proporrei la sua grazia in coppa a tutti i piselli.
Proporrei la sua audacia monumento nazionale.
Attenzione amore la fontana ha cominciato un nuovo ciclo e si sta alzando.
Da questo momento basta moine.
Sei decisa ad ottenere il mio piacere costi quel che costi.
Il che mi fa magia allo stato puro.
Che partorirà magia liquida e codesta magia liquida si lancerà entusiasta ad integrare e dare un tocco di classe ad uno sfondo molto in linea con la sua presenza scenica.
I primi due metri amore accelera accelera accelera.
Così così così sì amore così.
Siamo a quattro e mezzo.
La metà amore.
Tempo di lingua e lingua e lingua e lingua amore e che s'agiti e dia un tono libidinosamente.
Sì sì sul condotto.
Lì la saliva si fa rosolio.
Sette metri amore.
Labbra su glande su glande su glande.
Aspira aspira aspira.
E muovi muovi muovi su e giù.
Aspira aspira aspira ed aspira amore mio.
E muovi muovi muovi e muovi su e giù su e giù amore mio.
Funziona amore non mollare.
Insisti insisti insisti oramai il gusto l'hai risucchiato a metà verga e mi pare di lievitare.
Galattico amore galattico.
È al massimo fra un attimo.
Continua a farlo risalire amore.
Portalo con la punta della lingua sulla soglia.
Lui ti seguirà domato.
Ci siamo amore.
Ultimi spasmi infilandolo fino in fondo alla gola amore.
E colpi che l'affondano decisi decisissimi e e e... e via amore liberalo e con la mano massaggialo avanti indietro a tendere al massimo la pelle del prepuzio.
Che in perfetta sincronia alzo le reni e che che che oooh uno schizzo mondiale amore.
E che che che oooh un orgasmo immenso amore.
E che che che oooh nella pupilla si staglia su bianco lattiginoso sfondo illuminato a giorno uno schizzo di sperma che scala l'aria.
Che dilata e replica forme.
Che allunga e restringe ed allarga e riallunga.
Che vuole arrivare in cima anche approfittando della prospettiva.
Pazzesco!
La situazione lei l'orgasmo la canna.
Mi sembra di vedere tutto al rallentatore.
La macchiolina in primo piano color ombra bianca che deformando s'arrampica.
Che arrampicando resiste resiste resiste e... e che ad un certo punto finisce la spinta e scende giù e si schianta perfettamente sul mio occhio sinistro.
La sorpresa ed il godere.
Il godere e la sorpresa.
Una foto che mi rimarrà per la vita.
Sapete oramai è diventato un evento tradizionale di famiglia.
E la tradizione iniziò tanti anni fa in Marocco nei dintorni di Agadir.
Un bosco di mimose in fiore.
Una notte è il caso di dirlo a tinte gialle.
Un profumo sconvolgente nell'aria.
Una buona canna per stabilire i contatti giusti e lei.
Lei e le sue labbra carnose e sensibili.
Lei e la sua lingua cui piace battere dove il dente gode.
Lei.
Lei e la sua bocca capiente di infuocati baci ed allettanti spire vorticose.
Ci spogliammo nudi.
Salimmo un albero.
In alto in alto.
Il profumo se possibile si fece più forte.
E l'attrazione del mio glande esposto verso quella fonte di chiaro sorriso enorme.
Spuntati oltre le cime basse ci sedemmo su due rami.
L'oceano e le sue potenti onde.
Suggestioni e suggestioni e suggestioni e naturalmente membro molto suggestionato.
Lei vide e si chinò e l'accolse in bocca poggiandolo a lungo di punta sul palato mentre la lingua si stendeva verso le palle e percuoteva leggera i miei condotti buoni.
Una scossa elettrica ogni suo movimento anche minimo.
Ora sull'ugola e la lingua che solca il mio nervo violaceo.
Adesso un ritmo passionale alternato a gagliardo coinvolgimento emotivo.
L'onda si rifrangeva ed il vento accarezzava pelle rovente.
E via una corsa interminabile di labbra lungo tutta l'estensione.
Una stretta di bocca al diametro.
Un tocco sotto qua.
Un tocco sopra là.
E rumore.
Rumore di succhiotto sfuggito a controllo.
Rumore di saliva che scoppia compressa.
Un urlo.
Un urlo disumano da gorilla appena evirato.
Un urlo del genere m'uscì venendo.
Però altro che evirato.
Le palle certo al momento non le sentivo ma di leggerezza.
Di soave indescrivibile leggerezza.
La baciai a lungo.
Lo sperma che ancora colava caldo fra i suoi denti.
E lei prese a leccarmi la faccia.
Il collo le orecchie i capelli.
Che storia fratelli.
Una foto che mi rimarrà per la vita.
Mi viene duro tuttora al pensarci nonostante sia trascorso diverso tempo e nonostante negli anni ho interpretato e visto recitare diverse buone faccende simili dunque... dunque si capisce non è facile organizzare eventi annuali.
Servono applicazione e dedizione.
E studio ed informazione e fantasia.
E tenersi al passo con i tempi diventa basilare al riguardo.
Sono espressioni d'arte in fondo codesti pompini.
Installazioni che al semplice immaginarle e pianificarle perdono ogni perché e gratificano l'estasi creativa e basta.
E l'arte oramai s'esprime sul concettuale se non erro e la forma è solo un mezzo che conduce tutti nella stessa direzione depositando ognuno dove crede.
Ancora meno facile.
Bensì lo faro!
Accidenti se non lo farò.
Tutto pronto amore?
Bambini dai nonni zainetti coperta provviste?
Ok.
Si va in centro.
Si va di folta siepe in notturna su fresca erbetta soffice tagliata oggi pomeriggio.
Unico problema chiuso al pubblico.
Non dobbiamo farci vedere soprattutto entrando.
Mi raccomando amore ho calcolato ogni minimo dettaglio.
Il grande getto della fontana incomincia piano e poi cresce cresce cresce e diventa rigoglioso e schiumoso.
E s'alza s'alza s'alza ed alle due e trentadue precise raggiunge il massimo in altezza ed in illuminazione.
Nove metri d'assoluta spettacolarità.
Dobbiamo interpretare tutto per tempo.
Ogni dettaglio è stato calcolato.
E servirà intera la tua sensibilità orale e corporale per fare in modo il fatto avvenga in quel preciso preciso preciso istante.
Un piccolo errore e va tutto a pompa normale amore.
Non vorrei mai.
Ecco questo è il passaggio sulla siepe.
Bel posticino dai amore.
E non ci vede nessuno protetti dalla pergola di gelsomino e la fontana è giusto di fronte a noi.
Saranno venti metri e non ci sono ostacoli.
Io mi spoglio nudo e tu?
Wow che reattività!.
Mettiti qua davanti.
Che guardarti m'eccita assai.
Manca mezz'ora.
Direi una canna sostanziosa ed è tempo di riscaldamento.
Bon!
Fatta anche questa benedetta canna.
Sono impaziente e teso.
Mi raccomando amore.
Tu sarai di spalle e non vedrai la fontana.
Serve unità d'intenti totale e che segui passo passo i miei consigli.
E ricorda nel mentre non dovrai trattenere lo sperma in bocca ed io ti dirò il momento esatto in cui la staccherai.
Non temere lo so gli schizzi non raggiungeranno l'altitudine del getto d'acqua turbinosa bensì conosco le tue capacità e pertanto a metà strada arriviamo te l'assicuro.
Benissimo amore.
Contatto.
Urca amore te lo dico sempre.
In alcuni frangenti hai un dono del cielo.
Un dono del cielo che stanotte sarà parte fondamentale nel far pervenire un dono al cielo.
Senti che roba.
Proporrei la tua bocca in viso a tutte le donne.
Proporrei la sua grazia in coppa a tutti i piselli.
Proporrei la sua audacia monumento nazionale.
Attenzione amore la fontana ha cominciato un nuovo ciclo e si sta alzando.
Da questo momento basta moine.
Sei decisa ad ottenere il mio piacere costi quel che costi.
Il che mi fa magia allo stato puro.
Che partorirà magia liquida e codesta magia liquida si lancerà entusiasta ad integrare e dare un tocco di classe ad uno sfondo molto in linea con la sua presenza scenica.
I primi due metri amore accelera accelera accelera.
Così così così sì amore così.
Siamo a quattro e mezzo.
La metà amore.
Tempo di lingua e lingua e lingua e lingua amore e che s'agiti e dia un tono libidinosamente.
Sì sì sul condotto.
Lì la saliva si fa rosolio.
Sette metri amore.
Labbra su glande su glande su glande.
Aspira aspira aspira.
E muovi muovi muovi su e giù.
Aspira aspira aspira ed aspira amore mio.
E muovi muovi muovi e muovi su e giù su e giù amore mio.
Funziona amore non mollare.
Insisti insisti insisti oramai il gusto l'hai risucchiato a metà verga e mi pare di lievitare.
Galattico amore galattico.
È al massimo fra un attimo.
Continua a farlo risalire amore.
Portalo con la punta della lingua sulla soglia.
Lui ti seguirà domato.
Ci siamo amore.
Ultimi spasmi infilandolo fino in fondo alla gola amore.
E colpi che l'affondano decisi decisissimi e e e... e via amore liberalo e con la mano massaggialo avanti indietro a tendere al massimo la pelle del prepuzio.
Che in perfetta sincronia alzo le reni e che che che oooh uno schizzo mondiale amore.
E che che che oooh un orgasmo immenso amore.
E che che che oooh nella pupilla si staglia su bianco lattiginoso sfondo illuminato a giorno uno schizzo di sperma che scala l'aria.
Che dilata e replica forme.
Che allunga e restringe ed allarga e riallunga.
Che vuole arrivare in cima anche approfittando della prospettiva.
Pazzesco!
La situazione lei l'orgasmo la canna.
Mi sembra di vedere tutto al rallentatore.
La macchiolina in primo piano color ombra bianca che deformando s'arrampica.
Che arrampicando resiste resiste resiste e... e che ad un certo punto finisce la spinta e scende giù e si schianta perfettamente sul mio occhio sinistro.
La sorpresa ed il godere.
Il godere e la sorpresa.
Una foto che mi rimarrà per la vita.
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