Scritto da © sid liscious - Lun, 03/06/2013 - 17:28
Noi non abbiamo crediti vostra signoria se non questi quadrati di carta... codesti modesti colletti d'ottone e della chincaglieria colorata.
Siamo attori mio signore.
Portiamo di gesto linguistico e lanciamo con bocca dei fiori altrimenti digitali.
Tagliamo gole ma non rubiamo borsellini.
Perdiamo i sensi delicatamente e nel contempo tragicamente.
Siamo traditori però amiamo e piangiamo compiutamente sui marmi di tombe false e vuote.
Narriamo di meteore spaventose che ruotano intorno alla luna.
Stiamo in agguato sulle strade del re.
Raccontiamo della carretta stinta che scaricò la fortuna nella fossa comune sbagliata e...
e talvolta persino inneschiamo dei pezzi di sorriso.
<Capisco... capisco.
Il fornaio sommariamente è persona semplice e non ha interesse alcuno per tagliare le scarpe sul cuoio di prima scelta indi la sua opinione rispetto allo sviluppo illustratogli è quell'uomo mangia bene bensì...
bensì io bevo meglio.
Non si può chiedere a chi veste scadute e presunte pregiate tuniche color ciliegia di salvare la ricca argenteria che cade sgambettata nell'atrio e...
ed a lui dunque non importa se finirà nell'immondizia.
Non c'è da stupirsi infatti se aprendo un uovo di beccafico dentro si troverà un cucciolo di beccafico.
Non c'è da stupirsi>.
C'è già stato mio signore chi creò con la punta che s'immerge nel calamaio avventure di marmaglie ingombranti.
Di cimici che percorrono tenebrosi pagliericci e dei lamenti malati che fuoriuscivano dalle sue cavità e non riuscì a sorprendere nessuno nel sonno.
Nacque nel tempo in cui i giocolieri facevano saltare dei paguri dentro cerchi di fuoco ed i cuochi variavano in continuazione l'architettura delle vivande mentre... mentre le vivande ovviamente non potevano che rimanere le medesime.
Visse tormentato e gli allori sempre e solamente lo sfiorarono sfrecciando dietro l'angolo.
Cadde bocconi... poi gli farcirono la gola con foglie secche e l'accompagnarono alla porta finale con una candela in m/ano.
E sua madre divenne una puttana dei moli bassi e suo padre un frequentatore di pinte elemosinate.
<Tutto vero miei cari.
Tutto vero se non che si da il fato lui ebbe una storia... che voi stessi m'avete rinverdito... ed una storia ce l'ha solamente chi riesce a farla ricordare nonostante l'universo sia pieno di storie.
Questa è la sostanziale differenza signori miei.
Accettare ed essere fieri di recitare da comparsa presuppone rimanere in secondo piano e diventare protagonista unicamente in scene minori.
Non è un caso pertanto... "noi non abbiamo crediti vostra signoria se non questi quadrati di carta... codesti modesti colletti d'ottone e della chincaglieria colorata".
Non è un caso>.
P.s.
Siamo attori mio signore.
Portiamo di gesto linguistico e lanciamo con bocca dei fiori altrimenti digitali.
Tagliamo gole ma non rubiamo borsellini.
Perdiamo i sensi delicatamente e nel contempo tragicamente.
Siamo traditori però amiamo e piangiamo compiutamente sui marmi di tombe false e vuote.
Narriamo di meteore spaventose che ruotano intorno alla luna.
Stiamo in agguato sulle strade del re.
Raccontiamo della carretta stinta che scaricò la fortuna nella fossa comune sbagliata e...
e talvolta persino inneschiamo dei pezzi di sorriso.
<Capisco... capisco.
Il fornaio sommariamente è persona semplice e non ha interesse alcuno per tagliare le scarpe sul cuoio di prima scelta indi la sua opinione rispetto allo sviluppo illustratogli è quell'uomo mangia bene bensì...
bensì io bevo meglio.
Non si può chiedere a chi veste scadute e presunte pregiate tuniche color ciliegia di salvare la ricca argenteria che cade sgambettata nell'atrio e...
ed a lui dunque non importa se finirà nell'immondizia.
Non c'è da stupirsi infatti se aprendo un uovo di beccafico dentro si troverà un cucciolo di beccafico.
Non c'è da stupirsi>.
C'è già stato mio signore chi creò con la punta che s'immerge nel calamaio avventure di marmaglie ingombranti.
Di cimici che percorrono tenebrosi pagliericci e dei lamenti malati che fuoriuscivano dalle sue cavità e non riuscì a sorprendere nessuno nel sonno.
Nacque nel tempo in cui i giocolieri facevano saltare dei paguri dentro cerchi di fuoco ed i cuochi variavano in continuazione l'architettura delle vivande mentre... mentre le vivande ovviamente non potevano che rimanere le medesime.
Visse tormentato e gli allori sempre e solamente lo sfiorarono sfrecciando dietro l'angolo.
Cadde bocconi... poi gli farcirono la gola con foglie secche e l'accompagnarono alla porta finale con una candela in m/ano.
E sua madre divenne una puttana dei moli bassi e suo padre un frequentatore di pinte elemosinate.
<Tutto vero miei cari.
Tutto vero se non che si da il fato lui ebbe una storia... che voi stessi m'avete rinverdito... ed una storia ce l'ha solamente chi riesce a farla ricordare nonostante l'universo sia pieno di storie.
Questa è la sostanziale differenza signori miei.
Accettare ed essere fieri di recitare da comparsa presuppone rimanere in secondo piano e diventare protagonista unicamente in scene minori.
Non è un caso pertanto... "noi non abbiamo crediti vostra signoria se non questi quadrati di carta... codesti modesti colletti d'ottone e della chincaglieria colorata".
Non è un caso>.
P.s.
Uno scritto veramente da matti.
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