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Navi cella

Quando l'ho immaginata pensavo fosse più impegnativa da assemblare ed invece in breve tempo; servendomi delle prerogative fornitemi dalla natura, dalla ricerca mirata ed in parte dalla cultura alfabetica, era già montata ed estremamente accattivante.
Sto parlando della mia navicella ovviamente.
Ovverosia di quel mezzo che mi permetterà di viaggiare ed esplorare uno spazio qui disteso davanti a me.
Che da parte mia rimarrò seduto in poltroncina naturalmente.
È bellissima.
Alla vista pare una pagina verticale d'un libro ripiena di lemmi sparsi con tecnica e filosofia sopraffine e farcita con tutto ciò che serve per farsi osannare.
Un successo.
Bene.
Ora però innanzitutto due o tre ultime revisioni generali ed attentissime alla struttura ed alle componenti, che sapete là fuori i pericoli sono immensi ed è complicato assai rimediare in volo agli errori di concetto, nonostante al contrario qualche piccola modifica sia normale e... e via si parte.
E niente di affidato al caso la regola base.
Così precedentemente m'ero quindi anche preoccupato di verificare se le connessioni necessarie funzionavano correttamente.
Ed è tutto a posto.
Ed ho perfino pagato le relative concessioni.
Ok a questo punto dunque non mi resta che creare un Nete cosmo accredito, confermare la password via mail, espletare le formalità assicurative, eseguire il login e... ed immergermi nello spazio sconfinato.
Robe da non crederci ragazzi.
Esaltazioni ed aspettative, è il caso di dirlo, allo zenit.
Hai proprio la sensazione di toccare la luna con il dito.
E quante curiosità attraenti.
Un'infinità.
Sei nuovo di queste parti e magicamente tutto t'attrae.
Urca guarda che traffico oggi intorno a quel cargo.
Avrà messo in vetrina qualcosa di succulento.
E mamma mia quanta gente nei pressi di quella nave madre.
Lì dalla ressa sembra addirittura regalino dritte universali.
Voglio avvicinarmi e scendere su di lei.
Chissà che meraviglie contiene.
E, sorpresa sorpresa, avevo previsto giusto.
Un macrocosmo d'altra pasta rispetto al mio senz'altro e pure parecchio gentile il capitano.
Che ha accettato volentieri di spiegarmi due o tre cosette, tipiche del tipo di spazio percorso, che non conoscevo e che, a suo dire, diventeranno trucchi utilissimi nel corso del viaggio.
Altre astronavi comunque e sempre un certo via vai intorno a loro e tante tantissime navicelle simili alla mia ed anche qualche relitto spaziale in verità.
Un minimo abbandonato a sé stesso costui, mi viene da aggiungere.
Ed una gioia le comunicazioni via etere.
Tante lingue diverse, tanti modi d'esprimersi coloriti, tante forme di vita.
A volte diversissime fra loro, a volte abbastanza dello stesso genere.
Che queste ultime a dirla intera sono un po' pericolose.
Che tendono a formare sciami compatti in cui rimanere invischiato può rivelarsi situazione velenosa e complicata da gestire.
E sono di vari tipi le comunicazioni interstellari.
E non stanno in toto lì orecchiabili o leggibili da tutti sapete.
No no, ci sono quelle private o pubbliche veloci, tipo telegramma per intenderci, quelle normali in chiaro accessibili a chiunque e quelle iper private che funzionano su tempi lunghi e che spesso nascondono dei segreti importantissimi.
Qui nell'universo non si fa di ogni erba un amico infatti.
E non ci si fida del primo arrivato.
A meno che non dia prova di farsi avanti interessato unicamente a scambiare, possibilmente sottocosto, ad ammirare ed a imparare.
Passaporti questi in grado d'aprire qualsiasi porta.
Mamma mia che succede?
C'è guerra intorno a quel ricognitore.
Missili e missili che vanno e vengono.
Meglio girare al largo.
Qui ci scappa il morto e l'aria è pesante e non vorrei rimanerne offeso, che dopo dovrei vendicarmi o diventare cattivo ricambiando le bombe o odiando alcuni individui o certe specie.
Oh ecco dei novelli amici tutti miei finalmente.
Due vesuviani ed un ligurione.
Un toscanzio, un sicililiano, una lituriana, una spagnifera e perfino un, mi dicono normalmente isolatissimo, sardognatto.
Una gioia.
Persone un po' vaghe nella forma fisica, ma che mi vengono a trovare volentieri e mi fanno un mucchio di complimenti e lodi ed aggiungono stelline al mio cielo.
Situazioni che io peraltro ricambio estasiato allorché i ruoli s'invertono.
E chiaramente avanti verso l'immenso nel frattempo.
Ed ogni giorno novità.
Moduli pazzeschi, razze inimmaginabili, scenari finora nemmeno sognati che s'aprono uno sull'altro.
Cavolo qui però, in questa nave in cui sono approdato adesso intendo, non mi trovo tanto bene.
Mi sento sperso, digerisco a stento, non capisco gli strumenti di bordo e se provo ad interpretarli mi deviano lontano dai miei criteri o su argomenti inaccettabili.
Che faccio?
Lo faccio presente?
E se sì con parole grosse o con estrema diplomazia?
Questione in cui non sono campione del mondo e lo so benissimo?
Bel dubbio non c'è che dire.
Sai una cosa?
Ho deciso.
lo vado col mio modo naturale e sia quel che sia.
E... ed una pioggia di bombe al laser e gelide in risposta.
Taglienti che meglio non si può.
Ed io che tento di spiegarmi e peggioro l'intensità della disputa.
Ed altre bombe pertanto.
Ed i miei amici che mi difendono.
Ed i suoi amici che l'aiutano.
E scoppi, danni e minacce a rincorrersi a perdifiato.
E... e qui serve un intervento dall'alto ho appena il tempo di pensare disperato.
E... e «lei sarà fatto rientrare sulla terra d'ufficio e le verrà momentaneamente sospeso il permesso di volare» la risposta immediata dell'ente addetto alla sicurezza.
Ho unicamente espresso un parere, la mia risposta.
«Qui non siamo sulla terra ove i pareri vanno e vengono privi d'importanza mio caro.
Qui siamo più vicini agli dei e qualsiasi appunto, nella testa di chi lo riceve, ha capacità di spostare gli equilibri e fare precipitare di brutto nuovamente lontano da loro» la contro risposta.
Azzarola, peccato.
Mi sentivo come a casa.
Decisione intrigante si prospetta.
Aspetto paziente e pentito un nuovo permesso o cerco altri universi?

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