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L'Amleto che risolse l'atavica questione d'Amleto

( "L'Amleto che risolse l'atavica questione d'Amleto" di Dan, lo di quando uno un racconto se lo merita, se lo merita )

Il sogno d'Amleto era sempre stato d'unire l'utile ed il dilettevole.
E possedeva entrambe le opzioni naturalmente, ma al momento si mostravano, in tutta la loro ampiezza, disgraziatamente separate.
D'utile aveva una professione.
Il muratore.
E stava utile in quanto gli donava di che distrarsi, di che passare la maggior parte del tempo occupato e di che mimetizzare il dilettevole.
Sì, purtroppo dobbiamo infatti sottolineare, lui aveva assoluto bisogno di giustificare, in maniera ben precisa, lo che amava fare nel tempo libero.
Cioè dentro il lato dilettevole della sua vita.
Ed il perché lo sveleremo giustappunto dicendo egli si dilettava rubando ed ovviamente mai avrebbe potuto vantare averi, senza destare sospetti, essendo per dire disoccupato.
E rubava di tutto.
Oggetti, macchinari, orologi.
Di tutto esclusi i soldi.
Ed ogni notte usciva.
E codesta quotidiana avventura rendeva appassionante un vivere altrimenti amarognolo.
In azione si sentiva felice, emozionato e contento di sé.
E per molto tempo dunque pensò.
Pensò alla fusione fra due situazioni in teoria contrastanti.
Pensò, pensò.
Quale mai sarà la mia chiave perfetta per unire l'utile ed il dilettevole?
E pensò, pensò, pensò, finché tornando alla dimora affittata durante un'alba infuocata e con un ottimo bottino, non ebbe l'illuminazione.
Costruirò una casa mia.
Meticolosamente rubando ogni suo singolo componente e chiaramente non spendendo nulla o il minimo indispensabile.
Il lotto, se non ricordo male, mio fratello m'ha infinitamente ripetuto te lo metto io a disposizione.
Che quello in effetti sarebbe difficile da procurare per qualsiasi mariolo.
Sì, sì.
Stavolta ne approfitterò.
Ho deciso.
E nella mia nuova alcova finalmente potrò godermi i frutti dell'utile congiunto, indissolubilmente, al dilettevole.
E la mattina seguente quindi si presentò dal fratello, il quale confermò immediatamente la sua disponibilità.
E la sera stessa "visitò" tre studi tecnici.
Uno di geometra, un altro d'ingegnere ed il terzo d'architetto.
Che bisognava fare le cose a modo perbacco.
Che il progetto è praticamente metà dell'opera, soprattutto qualora lo si "scelga" con estrema cura.
Bensì esaminò ed esaminò privo di soddisfazione alcuna, al che la notte seguente cambiò provincia, scassinò altre serrature ed osservò concentrato.
E si dimostrò una ricerca complicata assai costei, ma fortunatamente una nuova illuminazione lo colse nel mentre, in casa d'un impresario edile, srotolava dei lucidi.
Guarda qua.
Magnifico in tutti i particolari.
La metratura quadrata e cubica.
Il numero delle stanze e dei bagni.
La terrazza panoramica.
Sembra disegnato seguendo le mie esigenze ed istruzioni.
Wow!
Lo prendo e presenterò domani stesso la domanda in municipio.
Ed otterrò in breve il permesso dal mio cugino assessore.
Visto?
Eccolo, via via si passa alla fase due.
Serve procurare la ruspa per gli scavi?
Ah vero.
Problema risolto!
La chiedo in prestito al mio amico fidato e ricettatore preferito.
E si materializzerà svelta in cantiere.
Adesso occorreranno il ferro ed il cemento per gettare.
Ok, il cementificio non è custodito nell'oscurità e quel magazzino, che ho visto sulla strada fuori paese, lo stesso.
Un gioco da ragazzi.
Oggi tre sacchi, domani tre sacchi, dopodomani tre sacchi e nessuno s'accorge di nulla.
E due tondini, due tondini, due tondini, uguale.
Ed il sabato e la domenica indi impegnatissimo a lavorare.
Lavorare, lavorare, lavorare.
E spudoratamente soddisfatto constatando i progressi.
Ed ogni notte gioiosamente ergo integrava.
Mancavano i cavi dell'impianto elettrico?
Eccoli pronti.
Servivano mattoni faccia vista.
Ottimo.
Quelli è un gusto rubarli con quel che costano.
Rubinetti, tubi e vasche e docce per l'idraulica?
Urca, scelgo il meglio.
Idro massaggio di marca e miscelatori ultima generazione.
Mattonelle?
Di ceramica prima scelta
Tegole?
E che funzionino pure da pannello solare, mi sembra il minimo.
Innegabilmente comunque ci volle tempo ed una volontà erculea per la caldaia, volendo puntualizzare, se non che alla fine avanzarono perfino dei mobili e la casa emanava uno splendore fantastico.
Ed era e la sentiva sua.
Sua, sua, sua, pari nulla durante l'esistenza.
Una soddisfazione enorme per l'Amleto insomma l'essere riuscito, con il sudore della fronte e l'ingegno, ad unire in singola definizione l'utile ed il dilettevole.
Comportamento non corretto ed ampiamente censurabile, osservate?
Che volete.
Io... io dico in talune circostanze particolari la pazienza e la comprensione ed il perdono sono d'obbligo.
In fondo lui è Amleto, se non ricordo male nel mito comune l'uomo sospeso tra l'essere ed il non essere, nulla di strano pertanto prima o dopo dovesse prendere una decisione nel merito definitiva e precisa.
Mica vorrete rimanesse lì penzoloni ed indeciso in eterno che allora, io credo, sareste voi i censurabili e perfidi ed allorché si prende una decisione precisa e definitiva difficile gli altri non subiscano conseguenze o non si vedano costretti a sostituire opzioni ritenute già acquisite.
Difficile.
Difficile.
Difficile.
P.s.
Scritto partorito fra le otto e le nove ieri sera.
Abbiate pazienza e se vedete dei refusi per favore segnalateli.

 

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