Scritto da © Pinotota - Gio, 08/09/2011 - 18:09
QUALIS PATER TALIS FILIUS
Quale il padre tale il figlio. Pregi e difetti si trasmettono per via ereditaria. Ma la frase viene usata preferibilmente, e con accento di riprovazione, nel secondo caso. Nel Veneto si dice "el sangue no xe acqua" quando il figlio di un ladro di biciclette si adegua al progresso tecnologico e assalta il caveau di una banca, munito di lancia termica. Naturalmente la legge dell'ereditarietà subisce qualche deroga e addirittura provvidenziale è quella che, da un padre di modeste qualità, fa nascere un genio. Il genio è destinato a non essere capito dai contemporanei, figuriamoci dai genitori mediocri, che vorrebbero i figli sempre a loro immagine e somiglianza.Il padre di Petrarca, notaio, desiderava che Francesco si avviasse come lui agli studi giuridici,e quando scoprì che perdeva tempo a leggere i libri dei poeti latini, glieli bruciò.
Quale il padre tale il figlio. Pregi e difetti si trasmettono per via ereditaria. Ma la frase viene usata preferibilmente, e con accento di riprovazione, nel secondo caso. Nel Veneto si dice "el sangue no xe acqua" quando il figlio di un ladro di biciclette si adegua al progresso tecnologico e assalta il caveau di una banca, munito di lancia termica. Naturalmente la legge dell'ereditarietà subisce qualche deroga e addirittura provvidenziale è quella che, da un padre di modeste qualità, fa nascere un genio. Il genio è destinato a non essere capito dai contemporanei, figuriamoci dai genitori mediocri, che vorrebbero i figli sempre a loro immagine e somiglianza.Il padre di Petrarca, notaio, desiderava che Francesco si avviasse come lui agli studi giuridici,e quando scoprì che perdeva tempo a leggere i libri dei poeti latini, glieli bruciò.
Il padre di Blaise Pascal gli nascose tutti i volumi di matematica, ma lui, giovanissimo, chiuso in camera, riscoprì da solo la geometria di Euclide.
QUID
Qualche cosa, un certo non-so-che., un elemento indefinibile di cui è più facile avvertire la presenza che descrivere l'assenza. Per esempio, che cos'è il fascino di una donna? Elementi costitutivi del fascino sono, singolarmente o tutti insieme, la bellezza, l'eleganza, la grazia, lo spirito, la classe, la femminilità, più un "quid" imponderabile, senza il quale le suddette qualità perdono smalto. Per dirla in termini matematici, esso è l'unità che dà valore agli zeri.
Qualche cosa, un certo non-so-che., un elemento indefinibile di cui è più facile avvertire la presenza che descrivere l'assenza. Per esempio, che cos'è il fascino di una donna? Elementi costitutivi del fascino sono, singolarmente o tutti insieme, la bellezza, l'eleganza, la grazia, lo spirito, la classe, la femminilità, più un "quid" imponderabile, senza il quale le suddette qualità perdono smalto. Per dirla in termini matematici, esso è l'unità che dà valore agli zeri.
QUI PRO QUO
Qui al posto di quo: scambio erroneo di lettere, equivoco, malinteso, fraintendimento: "Per un banale qui pro quo ho sbagliato treno". Il qui pro quo s'infiltra e miete vittime dappertutto:
1) In pretura. prima di emettere le sentenze in materia di diritto civile, il giudice pregò il cancelliere di fare entrare in aula il dante causa. Il cancelliere, servizievole ma poco esperto di linguaggio giuridico, si affrettò verso uno stanzone, aprì la porta e gridò " Venga avanti il signor Dante Causa!".
2) Nei ricevimenti ufficiali. Nel giugno 1974, il presidente americano Nixon riuscì a parlare per una intera serata con Gregory Peck, credendolo Gary Cooper, morto nel 1961.
3) Nelle spedizioni militari. Il re normanno Hastings, arrivato nel Tirreno, poco pratico di geografia, scambiò la foce della Magra con quella del Tevere e saccheggiò Luni, credendola Roma.
4) In televisione. Specialista in qui pro quo era Mike Bongiorno, circa i quali gli osservatori imparziali si domandavano: sono involontari oppure il presentatore li crea apposta per fare tenerezza e aumentare la sua popolarità?
Qui al posto di quo: scambio erroneo di lettere, equivoco, malinteso, fraintendimento: "Per un banale qui pro quo ho sbagliato treno". Il qui pro quo s'infiltra e miete vittime dappertutto:
1) In pretura. prima di emettere le sentenze in materia di diritto civile, il giudice pregò il cancelliere di fare entrare in aula il dante causa. Il cancelliere, servizievole ma poco esperto di linguaggio giuridico, si affrettò verso uno stanzone, aprì la porta e gridò " Venga avanti il signor Dante Causa!".
2) Nei ricevimenti ufficiali. Nel giugno 1974, il presidente americano Nixon riuscì a parlare per una intera serata con Gregory Peck, credendolo Gary Cooper, morto nel 1961.
3) Nelle spedizioni militari. Il re normanno Hastings, arrivato nel Tirreno, poco pratico di geografia, scambiò la foce della Magra con quella del Tevere e saccheggiò Luni, credendola Roma.
4) In televisione. Specialista in qui pro quo era Mike Bongiorno, circa i quali gli osservatori imparziali si domandavano: sono involontari oppure il presentatore li crea apposta per fare tenerezza e aumentare la sua popolarità?
QUORUM
Una formula latina, usata in Inghilterra nel XV secolo, stabiliva il numero dei giudici dei quali (latino quorum genitivo plurale maschile del pronome relativo qui) era necessaria la presenza per la validità del procedimento. Il quorum poi passò, nel linguaggio elettorale, a indicare il numero di voti necessario perché un candidato venga eletto consigliere comunale, provinciale, regionale, deputato, senatore.
Chi non raggiunge il quorum viene bocciato. E se non è corazzato contro i colpi della sfortuna, udita la brutta notizia, può anche morire di crepaquorum….
Una formula latina, usata in Inghilterra nel XV secolo, stabiliva il numero dei giudici dei quali (latino quorum genitivo plurale maschile del pronome relativo qui) era necessaria la presenza per la validità del procedimento. Il quorum poi passò, nel linguaggio elettorale, a indicare il numero di voti necessario perché un candidato venga eletto consigliere comunale, provinciale, regionale, deputato, senatore.
Chi non raggiunge il quorum viene bocciato. E se non è corazzato contro i colpi della sfortuna, udita la brutta notizia, può anche morire di crepaquorum….
QUO VADIS
Dove vai? Popolare romanzo del polacco Henryk Sienkiewicz (1846-1916), che descrive la vita dei primi cristiani a Roma, sotto Nerone.Il titolo deriva dal leggendario episodio dell'apostolo Pietro che, fuggito dal carcere Mamertino, si allontanò dalla città per sottrarsi alle persecuzioni decretate dall'Imperatore.
Sulla via Appia, gli apparve Cristo e Pietro meravigliato gli domandò: " Quo vadis Domine?" Dove vai o Signore? Cristo rispose che andava a Roma, a farsi crocifiggere una seconda volta, visto che i suoi lo stavano abbandonando. Umiliato dallo sferzante rimprovero, l'apostolo tornò indietro e affrontò il martirio.
Dove vai? Popolare romanzo del polacco Henryk Sienkiewicz (1846-1916), che descrive la vita dei primi cristiani a Roma, sotto Nerone.Il titolo deriva dal leggendario episodio dell'apostolo Pietro che, fuggito dal carcere Mamertino, si allontanò dalla città per sottrarsi alle persecuzioni decretate dall'Imperatore.
Sulla via Appia, gli apparve Cristo e Pietro meravigliato gli domandò: " Quo vadis Domine?" Dove vai o Signore? Cristo rispose che andava a Roma, a farsi crocifiggere una seconda volta, visto che i suoi lo stavano abbandonando. Umiliato dallo sferzante rimprovero, l'apostolo tornò indietro e affrontò il martirio.
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