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Movimento qua tto quatto (s conclusione)

"al grande imperatore della setta dei poeti estinti l’autore dedica"
 
"Essere un grande artista non significa nulla: essere un puro artista ecco ciò che importa"
 
Ricordo un vecchio posto dove i ponti erano fatti
di parole, ombre trafelate di vecchi che giocavano
giochi, una sgranava i suoi amori in campi di
gramigna arsa, sacerdotessa di piaceri sterili  
la notte scomposti in inganni.
 
Non esistono fantasmi, solo bianche sospese
lenzuola puoi cogliere e mai svelare l’enigma.
 
Sonate, sarabande, toccate e fughe, variazioni, scherzi
“La fleur que tu m'avais jetée“
 
Pause e sparizioni e ritorni
ingiustificati alti e bassi umorali
funambolo è la stagione della Chimera
 
Dietro l’artificio anonimo ardimento
pratica l’inganno.
È il gesto che tradisce e svela l’attore.
 
Ghigno alle difficoltà che divorano, mai rivelato sarà
il lamento che chiede commiserazione. Gli sputo
alla morte e non solo. Potrei chiederne la testa
ma poi per farne cosa?
 
Cadranno le torri e le mura del regno
dei chip, ultima spiaggia per troppi.
Tanti parlano e chi non lo fa non ha
memoria di chi manca.
 
E’ di corno alpino la nota calda e profonda che ipnotizza
il minimo del comprensibile
necessita solo di fiato la chiarezza
Ascolto, dice di calare il sipario su quest’ultima meraviglia
 
            "Andai nei boschi perchè volevo vivere con saggezza e in profondità
     e succhiare tutto il midollo della vita, per sbaragliare tutto ciò che non era vita,
                    e per non scoprire in punto di morte che non ero vissuto..."
 
 
Thoreau, Campana, Whitman & C salutano, siamo presi dall’organizzazione della sagra della prossima primavera, che incalza, al Buscgrand di cent legur allegher e di scurbat negher. E ricordes semper da: guàrdat da la vulp, dal tas e da la dòna dal cü bas
ahahahahahahahahahah
 
* Fra le tante scelgo questa
"Il poeta non sa di saperlo essere. Glielo raccontano gli altri e non dovrebbe credere loro. Il poeta è un rissaiolo, ma non è arrogante. Il poeta ha senso critico, è il primo che si annulla. Il poeta gioisce, quasi gongola, quando gli altri riconoscono i suoi pensieri. E questa è buona cosa, soprattutto se sorride e riprende a raccontarsi con loro che si raccontano."
 

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