Scritto da © giuseppe diodati - Gio, 21/01/2010 - 08:04
Sul ponte del mare
ho raccolto lo sguardo di Nima,
mentre il sole
rifletteva cavi d’acciaio nei suoi occhi.
Onde marroni
trascinavano relitti
alla foce del fiume.
Barche di pescatori
ondeggiavano irriverenti,
mentre Nima
con la mano seguiva
neri uccelli stranieri.
I suoi occhi mi parlavano
di dolore,
sul ponte del mare
Nima tremava.
Pescara è una città
che capisce gli sguardi,
ha ancora echi
di giorni di guerra
tra le sue fondamenta di sabbia.
Pescara conosce Nima
e forse l’ama,
ma lei guarda i relitti
che il fiume trascina
e pensa a sua madre.
Non volare Nima,
non volare,
guarda i miei occhi
e il pugno contro il cielo
che lancio
per rompere il cristallo
del tuo dolore.
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