È da quel che sento che traggo sempre parole nuove per te; e nuove sono anche le sensazioni che mutano volta per volta, tempo per tempo, ma lasciando sempre una solida base su cui andare. Come le acque di un fiume che passano sul letto ormai scavato nel tempo, come la luce del cielo azzurro che resta oltre le nuvole quando queste spingono ad una visione diversa della sua eterna consistenza, come il fondo del mare abisso senza tempo che guarda alla calma delle onde o alla furia della tempesta. Il mio progresso è affidato alla tua stabile capacità di restare nel mio pensiero, la mia coscienza ha da tempo assunto in essa una figura che porta la tua immagine concreta, reale e tangibile. La tua immagine è più vera di quella che appare dal nulla sul telo bianco di un film che resta fredda e senza colore. Tu sei viva in me ed io solo di te posso nutrirmi per vivere! Com’è dolce il tuo viso impressionato fisso sui miei occhi, ti muovi e parli con la voce stabile nel mio udito, ti esponi a me con tutta la tua bellezza diffusamente presente nella mia mente, prosegui il tuo cammino al mio fianco passandomi dentro e fuori congiuntamente al tempo e allo spazio. Debosciato, dissolto e dissoluto sarei se anche per un attimo mi si chiudessero gli occhi senza vederti! Povero, infelice e misero sarei se mi addormentassi senza sentirti dentro! Moribondo sarei se mi svegliassi e non avessi accanto al battito del mio cuore anche il tuo cuore.
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