Scritto da © Anonimo - Ven, 07/05/2010 - 17:26
15 d’un agosto addietro
La città - mi dice - è vuota.
L’ha detto con gli occhi ad un cielo terso.
L’ha detto sul merletto dell’alba,
come avesse una biro sulla gonna.
Ho sentito
come chi viene da fuori. Da una duna, direi,
avendo il suo stesso pudore.
Rimane intatto lo stupore del getto
alla fontana che avvampa:
quasi fuoco, si piega alla buona condotta.
Nelle vasche quieta il tempo bello,
il tempo delle statue adorno
che da sole
ingrassano anche il marmo
e a meridiana
si segnano per l’ombra.
Piesse dell'autore: lo so Manu che ti secca che lo posti qui che poi devi spostarlo di là che poi qualcuno può dire che poi questo che vuole che siamo o non siamo seri che che che... che sono un ragazzo di passa cinquanta alla boa di poppa e quindi sono 46. E lo so, lo so non si deve ma scusate se fosse... accussì?
N.d.F.: è una scusa per pubblicare più testi... giurin giuretto non ne faccio più.
»
- Blog di
- Login o registrati per inviare commenti
- 1236 letture