Scrivo di getto poi getto [oggi in home a grande richiesta/mia]

Lo ripropongo per farlo leggere a Maria Teresa, come promesso :)

Pensavo... e non era la prima volta in vita mia, che dovendo mantenere un certo stile, dignitosamente ci si deve comportare. Potevasi supporre che, la mia naturale predisposizione all'accoglienza, fosse talvolta eccessivamente palesata da una posizione assunta, supina in alcuni momenti, in altri, carponi, che trovavo scomoda e poco confacente alla mia persona.

Non dico che la stessa mi sia del tutto sfavorevole (dipende da chi mi trovo dietro), dico però che può somigliare allo stare dei quadrupedi, io che nacqui bipede e che essendo donna faticosamente ho guadagnato in anni e anni di vita, la posizione eretta.

Vi state chiedendo quale vaneggio io stia scrivendo? Beh devo arrivare ad un punto, che poi sarà la chiusa, e dev'essere ad effetto. Ci sto arrivando. Un attimo, non abbiate fretta che la vita è un lampo.

Aprire un collettivo, significa lavorare ore ed ore a favore degli altri, il tutto mossi da uno spirito che non si sa bene da dove nasca, o da chi, soltanto penso sia come per i preti la chiamata. Si può sapere chi ha chiamato me? Soprattutto, cosa gli ho fatto di così tremendo da chiamare me e non ad esempio taglio? O Ladybea? Bruno, Sara o Matris? ... macché: Manuela! Leggetelo il mio nome come farebbe il ragionier Fantozzi ed entrate nella tragicità della cosa.

Sento la voce della mia coscienza (Anna) che mi elenca dieci motivi positivi per cui io debba esser fiera e felice della mia chiaMata (al posto della M metteteci una V e la frase assurge un significato più efficace): sono motivi che costano molto; per ognuno ci sono almeno 40 kg di rotture di maroni (anche i marron hanno sfumature rosse no? e poi è il periodo giusto per i marroni e le castagne, da cui i boschi e gli elfi... potreste  anzi  scrivere qualcosa se ispirati)... e sono queste a cui pensavo prima di iniziare a scrivere quanto state leggendo.

Orbene! Ritornando alla posizione eretta che nella vita è quella  adottata per rapportarmi con gli essere umani, potrei dire per motivi d'impegno e di lavoro, ma sarebbe mentire ed io non mento (ho appena mentito asserendolo ma fate finta di nulla), devo ben indirizzare ed organizzare il mio tempo, poco o molto che sia, a rendere fruttuoso a livello cerebrale, tutto questo darmi da fare. Ecco la chiusa: non commenterò più chi pubblica e passa senza leggere e commentare gli altri... non dico di me, davvero: anche se non sembra, nel mio cuore sono una madre Teresa di Venezia senza scopo di lucro e di gratifiche, scrivo anche stupidaggini, e meno male posso farlo, perciò vi esonero da "me";  mi riferisco alla larvata indifferenza di alcuni sedutisi in trono, probabilmente da me elevati a toccar con la capoccia il primo strato di nembi (se son poeti, non scrivono mica nuvole), ecco a questi vati il detto esclamativo: Vate caté 'n cassul  letteralmente Vai a comperarti un mestolo, significa Vai a quel paese.... ma va va va…
Aspè, ma vate è singolare i vati invece sono tanti, ci vuole il plurale, tipo… ma vate vate vate :-D) , che ringrazio per l'uso gratuito che fanno della nostra bacheca (se uno appiccica e va, non ha tempo di godere del calore di un salotto, pertanto gli basta un muro, magari una stecca di legno e due puntine) e dico loro che Dio li benedica, anche se io non li commento più, nemmeno la redazione, che nessuno qui ha peccati da farsi assolvere.

Siete su scherzi a parte.

Manuela

scritto da me medesima tre anni fa, qui sono cambiate molte cose, però alcune rimangono, come le risate occulte e il mio carattere impulsivo :)