Scritto da © Scintilla Elis - Mer, 19/12/2012 - 16:27
Potrei volgermi a mezzogiorno
e chinarmi nella nudità
davanti l’assenza
della tua ombra
ma sto qui
in un verso solido
a contare i chicchi
di una ciotola di riso
senza svelare il numero
alla curiosità del mattino
che si alza sulle mani
e si stende sotto ai piedi
giusto per mantenere il segreto
tra la corsa ondosa del tuo cavallo
e le grate immobili del mio cancello.
Sono l’ultima, ma non è necessario
spengere le luci per uscire.
Arrivi come una vertigine
negli occhi scendono fiumi
in testa pulsano parole.
Resto splendida
sulle ginocchia del silenzio
lì dove va a ripararsi la pioggia
senza dar peso
alla meraviglia che sei.
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