L’emozione
conservata in bottiglia
un sottovuoto che taglia
lo spazio interrotto del vetro.
E’ un gennaio di vento
dentro
un mare verticale
fuori.
Volevo tagliarmi
solo per sapere che ero fatta di carne.
Quando suonavano le campane
contavo i rintocchi per calmarmi
ma saliva la paura dopo poco
ad ogni pausa di silenzio, fra un dong
e l’altro, quando mi aspettavo fosse l’ultimo
quando sarebbe tornato il far nulla
quando avrei dovuto ricominciare
ad ascoltarmi.
Stare sola per scelta.
Stare al centro dell’assenza
ad affilare coltelli
incastrati fra il concetto di felicità
e l’idea scandita di un foglio bianco.
Una pausa :
Ho un vuoto sincero dentro.
Non vorrei perdermi nulla di te
ma forse
prima
resterò qui ad aspettarmi
ad esistere, senza dover contare
ma potresti sentire il mio amore
stanotte
picchiettare sui tetti.
- Blog di Scintilla Elis
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