Scritto da © Scintilla Elis - Lun, 15/04/2019 - 10:33
Le allucinazioni sono la mia realtà, sono le mie gambe, le mie braccia, i miei occhi.
E' tutto l'esterno che m'interna nel reparto dei matti.
E' tutto l'esterno che m'interna nel reparto dei matti.
La soavità del vento che porta a ballare l'erba cresciuta nei campi, la fonte di una cascata di sale fra gole di panna e sarello, la vergogna delle gemme sugli alberi nudi e la fretta di scoppiare in fiore.
L'utopia dell'onestà universale mi incide anche i sogni, la coerenza che non ho mai avuto affonda le rughe nel viso.
La trasgressione più grande adesso è vivere.
Gli sbalzi di luce, le fessure da squarciare, tutto questo azzurro che si sta mischiando col viola.
Non ci si fa caso correndo ma ogni animo è colorato e si aggrappa come un'alga sul fondale del nostro stomaco.
Assorbiamo e tratteniamo. Respingiamo e cominciamo a splendere.
E quando è tutto finito, restiamo assorti ad ascoltare il rumore di quei campanelli che si sentono ogni volta che un angelo passa e sorride.
Continuo a mangiare altri spicchi di sole e m'incanto.
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