Scritto da © taglioavvenuto - Mar, 16/03/2010 - 13:45
“Scherzo n.1”.
(Primo foglio del taccuino)
Per dirla in breve, cosa possa avere a che fare un moleskine con i Miti. E, solo per sparigliare il discorso, mi piacque aggiungere qua la maschera Pappagone, il "siamo vincoli o sparpagliati?” di sbellicante memoria.
Così, “Ecque qua” la nascita dello Scherzo, a mò di insensate note.
Si partirà da sofocle, per poi lasciarlo e riprenderlo alla fine, magari: il nostro Sofocle.
Non dovremmo qui dire che Sofocle ci ricorda la Tragedia, e con essa la sua più famosa: quell’Edipo che rappresenta e continua a rappresentare, in tutte le accezioni prese, uno dei più importanti drammi dell’uomo?
Ebbene, ciò lo soffocheremo, per non cadere in facili equivoci psicanalitici,e diremo invece cos’è la tragedia: l’uomo che si rivolge all’uomo attraverso la storia. In un rapporto vis a vis, senza la mediazione di filosofia che, dopo i Sofisti e Socrate, con Platone si indirizza a vedere lo stesso uomo nell’astrattezza delle Idee, nel primo insieme (non matematico) della collettività: la polis.
Senza la mediazione della politica, e del diritto che, con Macchiavelli ed Hobbes, seguiranno tempo dopo, sempre con visioni storicistiche ed esiziali a parer mio, senza più considerare, fino ai tempi d’oggi, l’uomo in sé, individualmente preso quale fonte cui rivolgere una vera attenzione, la prima.
Un bagliore nel recente passato: Nietzsche e la sua apparente ed indiscussa follia-discrasia.*
*(intesa come stato di caos-squilibrio)?
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