Scritto da © Anonimo - Mer, 16/05/2012 - 09:36
Salgono con piccole zampe di ragno
dalle palpebre inferiori, su per i muri
in silenziose file, ordinate come perle di maggio
lucide, come le tue dita quando mi bevi
e baci il gioco scivolato sul bianco.
Salgono, le sento, costernando
tutto il successo di averti ora sulla coperta
nel vento assurdo che scompiglia capelli caduti
e vincendo, perdendo e lodando
scendono
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