Scritto da © stellasenzacielo - Dom, 15/04/2012 - 14:58
Sopraggiungono in sogno
le tue colline,
amica mia,
gli spari dei fucili.
Vite di uomini lune fringuelli,
hai visto la loro nenia spegnersi
il vento placare e guastare ogni cosa:
la loro nenia s'è spenta,
così il vino e il vocicolare confuso.
La morte ha un sapore balordo
è una lava continua,
il tempo suo vulcano.
Sopraggiungono le risate,
l'inconfondibile bellezza delle tue guance
dell'uragano che ti sei lasciata alle spalle;
m'hai stregata, città pazza,
è triste camminare appesa senza te.
Ma non sei che un merlo dal becco d'argilla,
sopravvivi agli inverni,
chiudi gli occhi quasi per gioco.
Ti amo, Sarajevo,
m'hai rubato il cuore.
Rovereto, 15 aprile 2012
Caterina Manfrini
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