A non designar che la coppa;
Tal si tuffa lungi una frotta
Di sirene, il dorso riverso.
Noi navighiamo, o miei diversi
Amici, io già sulla poppa
Voi sulla prua ch'apre alla rotta
Flutto di folgori e d'inverni;
Un'ebbrezza bella m'ingiunge
Senza temer beccheggio lungo
Di levar alto questo salve
Solitudine, scoglio, stella
A non importa ciò che valse
La cura bianca della vela.
Salut
Rien, cette écume, vierge vers
À ne désigner que la coupe;
Telle loin se noie une troupe
De sirènes mainte à l’envers.
Nous naviguons, ô mes divers
Amis, moi déjà sur la poupe
Vous l’avant fastueux qui coupe
Le flot de foudres et d’hivers;
Une ivresse belle m’engage
Sans craindre même son tangage
De porter debout ce salut
Solitude, récif, étoile
À n’importe ce qui valut
Le blanc souci de notre toile.
[Questa è una delle ultime poesie di Mallarmé, composta nel 1893. Il poeta, nella sua continua ricerca di assoluto, arriva a rendere troppo soggettivo il contenuto dei simboli. Da questo ne deriva «una frequente difficoltà o addirittura impossibilità di coglierne i nessi». Non potremmo difatti comprendere a fondo questa poesia se non sapessimo che essa venne composta in occasione di un banchetto di poeti. La schiuma del primo verso non è infatti quella del mare, immagine ricorrente nel poeta, ma quella dello champagne con cui brindano. Essa diviene simbolo del verso lirico, che è un nulla, una semplice schiuma. Il poeta si rivolge ad altri poeti, che come lui sono alienati dalla società (miei diversi) ed egli è per loro come una guida sulla nave che rappresenta la poesia. Enorme sarà difatti l’influenza di Mallarmé non solo per i suoi contemporanei, ma per tutta la poesia successiva: dai futuristi ai surrealisti, dai poeti puri come Ungaretti agli ermetici come Quasimodo.]
Trovato in: www.ghiacciato.it/scientifico/ita/Stephane%20Mallarmè.doc
(Secondo me, è meglio leggerla in francese; si capisce allora che è un sonetto di novenari a schema ABBA ABBA CCD EDE. Il titolo, "Salut", sarebbe in italiano meglio "Brindisi", "Salute!" o, forse, "Cin cin!")
traduzione e ricerca a cura di Franz
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