Scritto da © rossovenexiano - Lun, 10/02/2014 - 23:57
Nella vita di ciascuno di noi avvengono incontri, situazioni a cui si approda casualmente o in seguito ad un percorso. Così è stato per il mio ingresso in “Rosso Venexiano”.
Sono approdata a questo sito quando avevo appena imparato a creare un blog su “Splinder”, conoscendo numerosi amici. Pensate che questo blog era frequentato con ventimila passaggi in meno di un anno. Tra queste persone c’era la splendida persona che è Manuela Verbasi e nel maggio del 2008 mi ha invitata a partecipare a “Rosso Venexiano”.
Prima che “Splinder” chiudesse, Manuela ebbe l’intuito di creare il sito di “Rosso Venexiano” ed è stata una mossa felice così da non disperdere coloro che vi aderivano. Infatti tutti i nostri blog, emigrando in altri siti, persero i contatti con molti amici, mentre su “Rosso” non si avvertì questa mancanza poiché, come Manuela aveva previsto, gli aderenti vi rimasero quasi tutti.
Qualcuno ne è uscito ed altri ne sono entrati senza che “RossoVenexiano”, questa associazione culturale multimediale, creata nel 2006, con l'intento di riunire in un “luogo comune” appassionati di letteratura, musica e arte, perdesse la sua caratteristica di un blog aperto.
Da cosa nasce cosa, e il semplice blog diventa via via sempre più frequentato e rinomato presso la comunità della rete.
Con l’aiuto dei vecchi iscritti e il supporto dei nuovi vorrei fare un pò di storia di “Rosso”, chiedendo anche a Manuela come ha iniziato. Se sono state le numerose adesioni a invogliarla a continuare, facendo diventare questo salotto il sito più importante del web.
Raccontate di come avete conosciuto questo sito, eravate con noi sin dai tempi di “Splinder”?
Cosa vi ha indotto a partecipare. Come avete conosciuto l’anima di questo sito, Manuela Verbasi, e come vi rapportate oggi con questo “Salotto culturale” che raccoglie il meglio di chi ama lo scrivere e l’arte in tutte le sue espressioni.
Mi rivolgo a tutti perché possano raccontare come sono approdati a questo sito e se hanno trovato lo stesso calore che ho trovato io.
Sento Manuela che, qualche volta, si arrende alle inevitabili incomprensioni e ai suoi molteplici impegni ma poi si riprende e raddrizza ciò che non va, serrando le redini per fare in modo che questa sua creatura continui il suo cammino secondo l’impronta che lei le ha dato agli inizi.
Alle mie povere parole vorrei seguissero le vostre certamente più adatte a raccontare, a fare il punto di sette anni di storia.
Grazie a chi raccoglie questo invito, aspetto i vostri interventi.
Maria 34
Prima che “Splinder” chiudesse, Manuela ebbe l’intuito di creare il sito di “Rosso Venexiano” ed è stata una mossa felice così da non disperdere coloro che vi aderivano. Infatti tutti i nostri blog, emigrando in altri siti, persero i contatti con molti amici, mentre su “Rosso” non si avvertì questa mancanza poiché, come Manuela aveva previsto, gli aderenti vi rimasero quasi tutti.
Qualcuno ne è uscito ed altri ne sono entrati senza che “RossoVenexiano”, questa associazione culturale multimediale, creata nel 2006, con l'intento di riunire in un “luogo comune” appassionati di letteratura, musica e arte, perdesse la sua caratteristica di un blog aperto.
Da cosa nasce cosa, e il semplice blog diventa via via sempre più frequentato e rinomato presso la comunità della rete.
Con l’aiuto dei vecchi iscritti e il supporto dei nuovi vorrei fare un pò di storia di “Rosso”, chiedendo anche a Manuela come ha iniziato. Se sono state le numerose adesioni a invogliarla a continuare, facendo diventare questo salotto il sito più importante del web.
Raccontate di come avete conosciuto questo sito, eravate con noi sin dai tempi di “Splinder”?
Cosa vi ha indotto a partecipare. Come avete conosciuto l’anima di questo sito, Manuela Verbasi, e come vi rapportate oggi con questo “Salotto culturale” che raccoglie il meglio di chi ama lo scrivere e l’arte in tutte le sue espressioni.
Mi rivolgo a tutti perché possano raccontare come sono approdati a questo sito e se hanno trovato lo stesso calore che ho trovato io.
Sento Manuela che, qualche volta, si arrende alle inevitabili incomprensioni e ai suoi molteplici impegni ma poi si riprende e raddrizza ciò che non va, serrando le redini per fare in modo che questa sua creatura continui il suo cammino secondo l’impronta che lei le ha dato agli inizi.
Alle mie povere parole vorrei seguissero le vostre certamente più adatte a raccontare, a fare il punto di sette anni di storia.
Grazie a chi raccoglie questo invito, aspetto i vostri interventi.
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