Scritto da © Stefania Stravato - Ven, 04/11/2011 - 13:06
Ripercorro a ritroso
i camminamenti
attraverso stanze
trafitte da lame di sole
e corridoi anneriti
da liquida oscurità.
Lasciano impronte
i miei passi
sulla polvere del tempo,
echi di voci,
ombre fugaci,
specchi rotti,
incontri con le assenze,
i vuoti, le mancanze,
le mete mai raggiunte,
i guadi attraversati,
le sconfitte, le attese disilluse.
Mi fermo.
Dove tutto ha inizio.
Caldo e setoso
scivola un raggio di sole.
Il sole
è sempre innocente.
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