Scritto da © Franco Pucci - Sab, 02/10/2010 - 17:12
[nella sinistra mezzo limone ormai irrancidito
con la destra abbassavi la kefiah sulla bocca
l’aria a te dintorno cantava ancora Contessa
e laggiù in fondo il gas urlava l’Internazionale]
con la destra abbassavi la kefiah sulla bocca
l’aria a te dintorno cantava ancora Contessa
e laggiù in fondo il gas urlava l’Internazionale]
a ripensarci…
il cuore gonfio della grande utopia,
i pugni chiusi in aria a rincorrer sogni
e caschi urlanti e vibrar di manganelli
e lacrime copiose su volti ancora imbelli
i pugni chiusi in aria a rincorrer sogni
e caschi urlanti e vibrar di manganelli
e lacrime copiose su volti ancora imbelli
a ripensarci…
che ci facevi tu là in mezzo, in quei giorni?
se Dio era morto forse era anche per questo
il sogno di una vita in un mondo assai diverso
svanito poi nel nulla di un tempo ormai trascorso
se Dio era morto forse era anche per questo
il sogno di una vita in un mondo assai diverso
svanito poi nel nulla di un tempo ormai trascorso
a ripensarci…
ci siamo rivisti io e te vecchi compagni
stamane allo specchio guardandoci negli occhi
la grande utopia, Contessa e l’Internazionale
a ripensarci ancora adesso sto proprio male
stamane allo specchio guardandoci negli occhi
la grande utopia, Contessa e l’Internazionale
a ripensarci ancora adesso sto proprio male
c’è bisogno d’aria fresca che dia ricambio al cuore
di un’aria che ricordi che in fondo era amore
quello che spingeva in quell’anno, a sognare
a credere nell’uomo, in un grande ideale
di un’aria che ricordi che in fondo era amore
quello che spingeva in quell’anno, a sognare
a credere nell’uomo, in un grande ideale
apro le imposte, la realtà mi assale
se guardo il mondo adesso, mi vien da vomitare
se guardo il mondo adesso, mi vien da vomitare
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