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La vecchia casa

Ritorno alla mia vecchia casa e i suoi vecchi colori, tutto è come prima:  la stessa luce che attraverso le persiane si sdoppia, riflessa nello specchio in fondo al corridoio.
A quest'ora del tramonto il cielo è un'esplosione di colori, tutti i colori del mondo, quelli che    amiamo più delle altre ore del giorno, dal momento in cui ti accorgi che il giorno sta per finire.
Tutto è come prima e le immagini ripassano la mia vita come una galleria di affreschi di cui conosco a memoria l'ordine esatto.
Rivedere la casa dove sono nata mi rende malinconica, la facciata esterna è diventata tutta verde, ricoperta di muschio e la finestra che si affaccia sul lato del ponte è tutta scolorita, tante sfumature che insieme creano un colore indefinito, che si è attaccato al tempo, giorno dopo giorno, anno dopo anno, lasciandosi  l'eleganza e il valore dell'antico.
Dal divano, dove sto seduta, riesco a vedere fuori le punte del roseto con le bacche rosse di rosa canina.
Le rose del mio primo amore, rose rosa, bianche, sfumate di violetto, sotto resiste ancora il vecchio tralcio di gelsomino e i profumi dei fiori si mescolano.
Mi lascio carezzare dai ricordi mentre scendo le scale, sto attenta al gradino rotto e mi avvio verso il giardino.
Il cancello arrugginito conserva il fascino di un vecchio signore.  Sento scricchiolare le foglie sotto i miei passi e mentre cammino sotto il portico osservo la mia ombra per terra, più scende il sole, più si allunga, riconosco nel nero della mia sagoma, gli stessi capelli al vento.
Ti rivedo, sotto quel roseto selvatico, distratto e pensieroso, i tuoi occhi guardano lontano, dove non posso raggiugerti.
Non ti accorgi della mia presenza e ti vengo incontro per abbracciarti come fosse la prima volta. Quanti colori hanno i ricordi e quante sfumature... sento lo stesso profumo di bacche di una volta mentre i miei pensieri inseguono nuovi colori per vestire la tua vita.
 
Raggio
 
fantasia e ricordi...  un padre solo
 

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