Scritto da © Anonimo - Lun, 21/12/2009 - 14:15
Nelle pieghe dell’ora tace la civetta della noia:
negli occhi ha solo il bosco dell’abbandono.
Attende il rintocco dei passi
quel tic tac che sono la campana dell’arrivo.
Comunque appoggiati,
questi minuti parrebbero eterni:
un confine circuìto
un limite allo sbando esalato,
più che un gesto isterico alla civetta;
non alleggerisce il peso sul ramo.
Se mi fosse dolce l’assenza
sarei vuoto.
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