Scritto da © maria teresa morry - Ven, 27/07/2012 - 14:36
Dalla ex Jugoslavia, terra in cui si sono incrociate varie culture ed etnie (sino purtroppo al recente furibondo conflitto, che un mio amico serbo ricorda come " la guerra civile") sono davvero sorti dei gran bei poeti che, per vari motivi, noi non conosciamo affatto; non ultimo, anche per una questione linguistica. Propongo Charles Simic, da svariati anni residente in USA, insegnante universitario di letteratura angloamericana. Negli USA Simic ha meritato numerosi riconoscimenti letterari, in particolare il premio Pulitzer per le prose poetiche di The world Doesn't End, pubblicare in Italia come " Il mondo non finisce", Donzelli Edtore Roma 2009.
Le opere che seguono, le ho tratte dalla raccolta " Il titolo". Ed. L'obliquo, 2007, trad. Damiano Abeni.
PAROLE D'AMORE
La verità è che siamo più vicini all' Eden
ogni volta che ci sdraiamo.
Se non mi credete , guardate il gatto
arrovesciato zampe all'aria.
Un mattino di sole dopo la tempesta
è un invito ulteriore al paradiso.
Così siamo saltati giù dal letto insieme
con ogni intenzione di vestirci in fretta,
ma finendo a trastullarci nudi
scambiandoci piccoli baci
e bisbigliando parole d'amore
mente adagio riguadagnavamo il letto.
ZIA LATTUGA
Zia lattuga, voglio spiarti sotto la gonna.
BLUES DI UN MATTINO DI NEVE
Il traduttore è uno che legge a fondo.
Porta occhiali spessi
quando scruta dalla finestra
i campi innevati e i cespugli
che sono come fogli
coperti di rapidi sgorbi
in una lingua che conosce quanto basta,
senza saperne neanche una parola,
solo ciò che discernono gli occhi,
e che il cuore intuisce dal suo idioma.
Che silenzio adesso, nemmeno il flebile
frusciare di una pagina che viene voltata
in un vocabolario bianco e senza parole
perchè il traduttore se ne serva
prima che ogni parola che vi si trova
si oscuri via via nel buio che viene.
( C. Simic)
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