Scritto da © Marcello Caloro - Mer, 04/01/2012 - 21:15
Cucchiaiate di tiglio sospese
Nell’aria di un giugno tedioso
A piedi scalzi attraversato
Tra magnolie quasi sfiorite
Depredate da api affamate.
Nel volgersi la luce al monte
Con le rondini in baldoria
Tra le nubi arrossite di vergogna
È ancora troppo assolata
L’unica panchina tra le siepi.
Celato dal tronco d’un leccio
I rami ricurvi dal peso del tempo
Attendo i giovani amanti
Incuranti dei passanti distratti.
Sognano sul far della sera
Abbracciati dal raggio di luna
Cullati dal canto dei grilli
Una vita d’eterna passione
Espandendo profumo d’amore
Sotto l’ala di un gufo ingrigito.
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