Scritto da © Franco Pucci - Dom, 03/04/2011 - 11:02
L’aria finalmente tiepida innamora i respiri
lo stridere dei gabbiani è meno dolente,
le nostre ombre danzano lievi nonostante
e il sorriso si desta dopo il lungo letargo.
Vestiti di niente vorremmo ora navigare
l’approdo ci appare meta raggiungibile,
i cuori che accelerano battono aritmici
la danza tribale della primavera attesa.
[mi perdo nei tuoi occhi ora che il sole
gioca rimpiattino tra il verde screziato
e l’allegria che addolcisce lo sguardo
regala tenerezza al tramonto sereno]
Sai di buono, come pane appena sfornato
che profuma l’aria di questo Aprile solare,
ho fame di te, del tuo sorriso, come sempre
il sole del nostro amore non conosce inverni.
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