La tua canzone sommessa
è stata come un lenocinio di sirena
mi ha rapito al tramonto
conducendomi qui con lieti passi
ed alchimie di sorrisi
Una corona d’antiche ginestre
sprigiona fragranze magiche
ti abbandoni alla musica
e mi trascini con te
nella luce porpora delle nubi sottili
fermo volo di gheppio
galoppo lontano di capriolo
braccato dalla sua paura
Un giaciglio di pallido giunco
m’è alcova e quieto scranno
per contemplare le stelle
lontane e silenziose
mentre tu canti
e senza brame o colpe
m’avvinci a te
in un collasso di colori
di profumi dimenticati
luce che se ne va
senza rimpianti
o lamenti
Non per dimenticare
ma per vivere nell’aria
per sposare acqua e terra
riscaldarmi al fuoco amico
Per tutto questo sono qui
dimenticato menestrello
per questo insieme a te cammino
prigioniero del bosco.
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