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Preghiere naufraghe

Io nacqui dallo sciabordio di una preghiera naufragata

Dai sussurri delle solitudini di un moribondo

su un campo di battaglia

Dalle preghiere di un santo sconosciuto

Sono cresciuto tra le geometrie senza confini

Nelle fattorie dei dittatori sempre troppo piccoli per arrivare al cielo

Ho imparato a sciogliere piccoli nodi di filo spinato usato.

Tutto questo ancora non basta

Non si diventa possibili buchi neri

Senza aver dilaniato ogni piccola promessa che ti farò

Ardere le intenzioni dentro bracieri che vestono leggero

troppo fragili da non spezzarsi ad ogni alba

che ancora

rimaniamo a guardare diversamente

Toccare senza desiderarti vita

sarebbe la più scenica delle mie bugie

E avrei fiori secchi per ornare le tue tempie

foglie ingiallite dal sognarvi sopra

per vestirti ad un galà di prose di marmo

Mentre un arco ed un tamburo

distolgono lo sguardo dal nostro camminare scalzi

su di un prato di pece morbida

Ed ancora non sarei soddisfatto

Non potrei togliere le mani dai miei occhi

troppa luce che devasta il cuore di chi sente i minuti

Ti cercherei ogni volta che sorrido ai miei perchè...

Ora torna a far finta di dormire...

 

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