Scritto da © Ezio Falcomer - Mer, 16/12/2009 - 21:57
Perché lapilli sfracelli
e dissonanze
in mia stanza di tela
sanguigna
sei morto in disonore
per silenzio senescente
ma getti ancora forme
dal tuo non esserci
tu non parli
grattugi silente
poveri tuberi da anziano
sei inoffensivo all'oggi
eri fuoco sul Sinai
sangue caldo schizzato
sulla tenda levitica
ora la tua bava
scende a rigolo
inessenziale
all'impotenza umana
sei di peso
catamarano incagliato
ti forzano alghe acide
risacche stremanti
ugoli scemi di gabbiani
ectoplasma d'onnipotente
sul tramonto, con pastrano
liso e fetente.
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