La strada impolverata
saliva ripida sino alle tette di Maria Guevara
e rapido il sole
svaniva all’ombra dei cannoni.
Avevamo denti sani
capelli lunghi
e raccontavamo storie
ai pescatori di perle
che con viso stupito
guardavano i nostri occhi.
Le donne danzavano ai nostri fuochi
e c’era sempre una chitarra
con una corda in meno
come i tamburi
al ritmo ossessivo
del nostro coraggio.
Avevamo mille colori
e mille emozioni
e nessuno predicava di paradisi
e inferni
accanto ai nostri accampamenti.
Per amore
vendemmo manghi e papaye
e succhi di cocco
bevuti alla luce di una candela.
E sulla cima
della montagna più alta
delle tette di Maria Guevara
facemmo l’amore
una notte di luna piena.
Poi,
andammo via
tutti
tra stelle marine
e palme
lasciando sulla sabbia
il nostro nome.
- Blog di giuseppe diodati
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