Scritto da © Piero Lo Iacono - Mar, 24/04/2012 - 18:56
Vorrei mostrare e non dimostrare.
Descrivere. Non prescrivere.
Rivelare e non spiegare.
Parlarti e capire senza giudicare.
Vorrei.
Ascoltarti senza reputarti.
Ma ogni volta come mosca sul vischio
cado nella trappola di fare il giudice
(E chi giudica non sa ascoltare).
Vorrei conoscermi senza giudicarmi.
Senza bestemmiare.
Devo imparare
che un atto
non è l’uomo
ma ciò che ha fatto.
Che ogni persona
non è un dato
ma un darsi
in corso.
Vorrei non ridere né deridere
le azioni umane
e gli usi dei popoli.
Per questo ho intrapreso
una lotta serrata contro di me
scopertomi miope,
strabico, zoppo, diabetico,
sordo, cianotico e ipocrita.
Rovinato come voi dall’eccesso
d’indulgenza verso me stesso.
Ora passo più tempo a correggermi.
E scopro più difetti in me che negli altri.
Ma non spero negli indulti
specie dopo gli insulti.
So con le parole vestire la nudità
e cucirò dei nuovi abiti
anziché rammendare
quelli vecchi logori e usurati.
23-8-2009
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