Scritto da © Piero Lo Iacono - Sab, 13/11/2021 - 12:39
Accarezzai dolcemente
una genziana appassita nel vaso,
era cresciuta lottando per la vita,
contro piogge e violenze d'ogni tipo,
contro ogni parassita,
con sudore, tremori
e febbri primaverili.
Magnifica silenziosamente.
Senza ammiratori.
Aveva sedotto fiorendo
api e altri insetti
poi sorridendo
aveva affidato ai venti
la sua semenza.
Considerando tutto ciò
mi appariva più bello
questo fiore
anche se appassito.
Sempre mi commuove
la lotta anche di un filo d'erba.
Non fu mai una lotta qualunque.
Ma lo scontro contro
le forze dell'oblio
e le ondate dell'oscurità.
L'autunno scorso volli
accompagnare con la mano
l'atterraggio di una foglia a terra,
la posai adagio sull'erba
perché avesse un distacco più gentile
e una separazione morbida.
A volte sono felice
quando mi manca la cattiveria.
Stamane uscendo di casa
un'altra piccola genziana
ha attirato il mio sguardo
dalla fessura del marciapiede
stremata nel suo sforzo
di germogliare.
Fa' scoppiare la tua guaina, bocciolo
e vieni fuori o fiore.
Dischiudi il tuo tesoro senza ritrosia.
Ma il fiore non è sbocciato.
Un giorno intero ho passato
a osservarlo.
»
- Blog di Piero Lo Iacono
- Login o registrati per inviare commenti
- 616 letture