Scritto da © michelazanarella - Lun, 21/06/2010 - 19:34
Più volte all'inferno
contro rossori di fiamme
golose,
io e te abbiamo gridato amore,
odio, morte spettinata, felicità.
A pronunciare maledizioni
dita e pupille tiepide,
armate di vecchie ossessioni,
come figlie diseredate dal bene.
E urlando e ridendo
come sposi affamati di tenebra,
ormai padroni di stagioni impure,
vaghiamo con la follia di chi sa
misurare croci assordanti.
Viene un buio astratto
a farci affondare nella sporcizia di brividi e secoli,
viene la notte ad inaridire le menti,
viene un lampo di illusione
a bruciare un destino
di destino stupendamente
sconvolto.
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