Scritto da © ariele57 - Sab, 06/03/2010 - 00:07
ed in pensieri di ogni genere si formano
di momento in momento grigi palpiti.
oggi Pin, sono ombra su ombre
con nebbia di contorno,
I rumori del quotidiano tra tran
m'infastidiscono..
Fuggo per non riempire tasche
d'aria fetida.
sola e triste mi rifugio
dietro il palco delle idee,
in comiche o tragedie
facendomi doppio attore.
vorrei essere o non essere.
ho tra le mani un teschio, vedermi
osservata da quelle orbite vuote
non mi spaventa.
ne vedo il tempo lupo
che ha consumato i suoi tratti.
è insito sulla mia memoria timbro
per riscoprirli,ma c'è questo
velo nero che schernisce.
sento sotterranei fiumi
che ribollono e per placarli
m'infilo sbieca sulla cruna dell'ago
anche se so che
la sua punta ha bucato la certezza.
ma sono ancora e ancora
filo di costanza
che vuol cucire
la ferita troppe volte aperta.
perchè anche con vela rattoppata
varcherò
a fil di vento l'orizzonte
dove la libertà sempre chiama.
ecco ragazzo mio la risposta...
nel mio mare di tristezza
navigo conscia che la vita
è continua scoperta.
ma dopo questa sofferta traversata
poggio tremanti le mie orme
a terra ,attirata dallo stupore
che riflette quel luciccore d'amore
che scivola sulle tue gote
si svenano improvvise
le paure bianche.
e sul vermiglio
accompagnano
un battito innamorato.
ecco scende una curva di sale
e luce sotto l'occhio dell'innocente
di
quel ritmo di risacca sciocca che s'accentua
di momento in momento grigi palpiti.
oggi Pin, sono ombra su ombre
con nebbia di contorno,
I rumori del quotidiano tra tran
m'infastidiscono..
Fuggo per non riempire tasche
d'aria fetida.
sola e triste mi rifugio
dietro il palco delle idee,
in comiche o tragedie
facendomi doppio attore.
vorrei essere o non essere.
ho tra le mani un teschio, vedermi
osservata da quelle orbite vuote
non mi spaventa.
ne vedo il tempo lupo
che ha consumato i suoi tratti.
è insito sulla mia memoria timbro
per riscoprirli,ma c'è questo
velo nero che schernisce.
sento sotterranei fiumi
che ribollono e per placarli
m'infilo sbieca sulla cruna dell'ago
anche se so che
la sua punta ha bucato la certezza.
ma sono ancora e ancora
filo di costanza
che vuol cucire
la ferita troppe volte aperta.
perchè anche con vela rattoppata
varcherò
a fil di vento l'orizzonte
dove la libertà sempre chiama.
ecco ragazzo mio la risposta...
nel mio mare di tristezza
navigo conscia che la vita
è continua scoperta.
ma dopo questa sofferta traversata
poggio tremanti le mie orme
a terra ,attirata dallo stupore
che riflette quel luciccore d'amore
che scivola sulle tue gote
si svenano improvvise
le paure bianche.
e sul vermiglio
accompagnano
un battito innamorato.
ecco scende una curva di sale
e luce sotto l'occhio dell'innocente
di
quel ritmo di risacca sciocca che s'accentua
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