Scritto da © pedronessuno - Sab, 17/05/2014 - 22:08
Aveva qualche sogno, qualche anno fa,
non era così esausto. L'estate piena di magia,
la primavera, l'autunno, l'inverno
coppe di misteriosi odori. Non ha voglia di ascoltare,
di dormire, di fumare, di leggere, di scopare,
di amare, di pensare, di disegnare percorsi
incantati nelle sue emozioni. Bastano i pruriti
o quel sollievo, come di starnuto, a sfinirlo.
Dentro al buio delle palpebre c'è tutto,
una membrana impermeabile ad altri
sentimenti. La puzza di una cantina,
di un'automobile piena di fumo,
dell'umidità delle scarpe bagnate:
lo scuote questo, non lo ama, lo spaventa.
La gente gli muore accanto.
Altra gente la rimpiazza.
Prega ogni notte per trasformarsi
in silicio o in ceramica,
nei componenti solitari di una navicella spaziale
in un'eterna deriva.
non era così esausto. L'estate piena di magia,
la primavera, l'autunno, l'inverno
coppe di misteriosi odori. Non ha voglia di ascoltare,
di dormire, di fumare, di leggere, di scopare,
di amare, di pensare, di disegnare percorsi
incantati nelle sue emozioni. Bastano i pruriti
o quel sollievo, come di starnuto, a sfinirlo.
Dentro al buio delle palpebre c'è tutto,
una membrana impermeabile ad altri
sentimenti. La puzza di una cantina,
di un'automobile piena di fumo,
dell'umidità delle scarpe bagnate:
lo scuote questo, non lo ama, lo spaventa.
La gente gli muore accanto.
Altra gente la rimpiazza.
Prega ogni notte per trasformarsi
in silicio o in ceramica,
nei componenti solitari di una navicella spaziale
in un'eterna deriva.
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