Scritto da © pedronessuno - Lun, 25/09/2023 - 11:12
Qui le cose vanno male, tanto
male che neanche le vecchie poesie
possono farci niente. Leggevo Celan,
parla di biancospini, io i biancospini
so che esistono, ma per sentito dire.
Mio figlio li crederà simili a eroi
della mitologia norrena, ugualmente
inutili quando, nell’estate del 2057,
l’asfalto andrà a fuoco e la cenere cadrà
sui pedalò della spiaggia di Rimini.
Ho tanti libri di poesia ma ho anche
due numeri che mi portano sfortuna,
non li scriverò, perché portano sfortuna:
la questione è che nessun poeta sa dirmi
la ricetta per una cura efficace alla sfortuna.
Non credo più alle parole e al loro suono,
non placano l’ansia né la paura. Sono
meravigliosi soprammobili che vorrei
vendere su Vinted, dieci euro al chilo,
trattabili. Eppure amavo alla follia
Montale, Neruda, Thomas, Catullo,
Pessoa, Ungaretti, Saba, Saffo, Caproni,
Anedda (se ho scritto è per pensiero),
Gozzano, Penna, Dylan, e tutti gli altri
che mi perdoneranno se non cito,
tanto sono morti e anche loro mi hanno
ingannato, come le amanti che a un certo punto
non ho più amato. Non ho detto tradito,
ho detto ingannato. Non mi capiscono più,
non sanno del mio lipoma sulla spalla.
Qui le cose vanno male e non servono
parole migliori per dirlo, oppure sì,
ma non a me. Io vorrei soltanto tornare
a dormire e svegliarmi accanto a mia
nonna, mentre cucina le melanzane sott’olio.
»
- Blog di pedronessuno
- Login o registrati per inviare commenti
- 343 letture