Le tendine quasi trasparenti fanno pensare a una luce diffusa e invece discende dai cieli come una lama che si infrange sullo schermo del PC.
Andrea non vede niente dei grafici che ci sono sopra. Non che gli serva, ma il riflesso è terribile per gli occhi.
I pantaloni gli tirano un po’ sulla pancia, vorrebbe sbottonarli ma non può, non ora.
Tra poco gli verrà una colica, se non li sbottona. Perché ha messo il completo marrone? Gli piace, ma è stretto. È il suo preferito, ma è davvero stretto. Quando l’ha comprato gli andava, poi ha messo su qualche kg di troppo. Ben distribuito, poi lui è uno alto, ma ora il pantalone tira. Lo mette per sfida: vediamo se oggi mi sta. È convinto, ieri a cena è rimasto leggero, secondo lui dovrebbe bastare. Poi si arrabbia con qualcuno di indefinito quando la realtà tradisce le aspettative, diventa di umore nero e manda a cagare la moglie che gli prepara la colazione. Diosanto non vede che sono un bue e per quanto mi sforzo non perdo un etto?
La moglie ha le sempre le infradito, anche di inverno, e un bel didietro. Gli spreme tre arance tutte le mattine, lui non le beve quasi mai, per un motivo per l’altro: è un bue, ha fretta, non ha voglia, preferisce altro. Il caffè invece se lo ingolla in un sorso.
Questa mattina non ha nemmeno mangiato il croissant, per non stressare il tessuto e i bottoni oltre il limite di sopportazione. I croissant lo gonfiano parecchio, vent’anni prima non era così.
Il principio di mal di pancia e il pessimo umore dovuto ai problemi di peso non sono nemmeno ricompensati dai commenti che aveva sperato di ottenere infilandosi il completo-guanto.
Tipo: ti vedo in forma, sembri più giovane, eccetera.
La segretaria sarà pure carina ma poi non è per niente sveglia né efficiente: sull’agenda si è appuntata a chiare lettere di dover sistemare la faccenda delle tendine ma non ha fatto ancora nulla. L’ha richiamata e lei ha sorriso, gli ha detto di non preoccuparsi e poi è andata alla macchinetta del caffè a fare pausa. Avesse trovato qualche collega avrebbe pure sparlato.
Troppo facile farsi convince da certe fantasie che ti prendono durante i colloqui, di fotocopiatrici che si sbatacchiano contro il muro al ritmo ondivago di due culi: il tuo e il suo. Bisognerebbe assumere un segretario. O due segretarie e dare a una il compito di trovare l’altra: di certo la cercherebbe brutta. Chi vuole mettersi una rivale sulla stessa scrivania?
Però magari la sceglierebbe pure poco intelligente. E il motivo sarebbe lo stesso.
Quindi resta il segretario e la tristezza di entrare ogni mattina in ufficio e trovarsi una faccia sopra a una cravatta circondata di peli, rasati come si può rasare uno che si deve svegliare prima del capo per essere in ufficio prima del capo.
Come tutti gli uomini anche Andrea ha fantasie omosessuali, ma non fino a questo punto, non in ufficio, non la mattina presto. In quelle circostanze la gran parte dei maschi adulti genere Homo Sapiens Sapiens predilige un volto gentile, che sappia ricordare e farti ricordare da che parte sta la mazza, e in mano a chi.
Iniziare la giornata con un confronto tra maschi della stessa specie rischia di rovinare il primo appuntamento, se non tutti, soprattutto se il paragone è impari a causa del kg di grasso a favore del capo e gli anni di età a beneficio del segretario.
Forse quindi, pensa Andrea, meglio le tendine, la luce e lo schermo abbagliato, tanto i grafici non servono.
Non con questo che gli sta di fronte, almeno.
Si tratta di una polo con il doppio colletto, sportiva, indossata da un sessantenne che però ha scelto di metterci sopra giacca e sotto jeans, terminando con mocassini, senza calze.
Ha la barba incolta, ha i capelli lunghi e un bar in centro.
“Consideriamo che a questo punto le perdite più ingenti sono state ormai assorbite da una ripresa delle attività macroeconomiche, trainate dal rally dei paesi emergenti. Noi abbiamo fatto la scelta giusta di scommettere sui paesi meno solidi ma che garantivano prospettive migliori. Quindi ora che il mercato è capriccioso non dobbiamo farci spaventare da una piccola defaiance e lasciare che si calmino le acque. Non tocchiamo il suo patrimonio e vedrà che ci risolleveremo. Lei è una persona intelligente e ha sempre saputo fare le scelte giuste. Sono orgoglioso di avere un cliente come lei, acuto e coraggioso.”
Ora, è chiaro che la polo con il doppio colletto, in primavera, a sessant’anni, può indossarla solo un tipo coraggioso. Ma quello che importa, di tutto quel lunghissimo periodo, è che Alessandro, questo è il nome del proprietario dei mocassini e del bar, ha capito chiaramente solo le ultime parole.
E proprio non si può ribattere nulla a uno che ti dice di essere intelligente e coraggioso e tutto il resto, soprattutto se la tua vita è una continua lotta nel tentativo di identificarsi con quegli aggettivi davanti al resto del mondo che, diciamocelo, non è che non ti reputa in quel modo: semplicemente si disinteressa di te.
Per la verità ci sarebbe anche affascinante, tra gli aggettivi, ma è ovvio che se fosse Andrea a dirglielo, l’effetto non sarebbe quello sperato.
Quindi Albero si fa convincere per la seconda volta in quella giornata a fare un errore e firma lo switch di capitale su un fondo sconosciuto che non gli interessa conoscere ma che promette grossi guadagni e invece gli costerà in commissioni più di quanto immagina.
Il primo errore è stato invece, ovviamente, la polo col doppio colletto.
Che rumore fanno due mani che si stringono?
Molti, ma tutti molto difficili da descrivere.
Qui diremo che le loro fanno qualcosa di simile a
SPAT
perché sono entrambi vigorosi e hanno una stretta di mano che schiocca. Come se si dessero un cinque, quasi.
È invece inessenziale tutto il resto dei rumori anonimi che producono sedie che si spostano e porte che si chiudono quando Alberto esce, perché non ci dicono niente di più. Infatti nessuno se lo ricorda.
Andrea ha chiuso un bel contratto, a occhio e croce qualche migliaio di euro intascato in mezz’ora, con uno venuto a lamentarsi. È diventato bravo, ha esperienza da vendere.
E infatti la vende: tiene dei corsi serali a pagamento.
Vende più o meno tutto quello che si può vendere ed è bravo davvero, ha un talento indiscutibile e su questo, come in effetti ha già spiegato l’avverbio, non ci si può discutere.
Da ragazzo invece era bello. Però con le ragazze non ci sapeva fare e andava sempre in bianco.
Dopo un po’ ha capito che il problema era nel suo modo di porsi: non sapeva vendersi.
Quindi si è applicato, era un ragazzo intelligente, ed ha imparato a saperci fare, in pochi anni. Solo che nel frattempo era anche ingrassato ed è diventato bruttarello: perso i capelli e cose così.
Dire che è segretamente innamorato della segretaria è esagerato: primo perché non è un segreto e in ufficio lo sanno tutti, secondo perché vuole solo sbattersela.
Lei non ci sta.
Si chiama Manuela, ha una storia con un tizio coi rasta, un fisico che spacca e il sogno di andare a vivere in Thailandia, aprire un bar sulla spiaggia e bla bla bla. Robe banali, insomma.
Ma non c’ha una lira, solo un ego gigantesco.
In questo lui e Andrea si assomigliano.
Solo in questo, sia chiaro.
Oggi lei lo ha convinto a fare un colloquio di lavoro da Andrea perché, va bene la Thailandia e gli addominali, ma mica può continuare a mantenerlo.
Così avrà un lavoro, farà dei soldi, la porterà in vacanza in Thailandia e nel giro di qualche anno sarà come Andrea: questo è più o meno il suo piano, a parte l’ultimo punto che Manuela non ha previsto o non riesce a calcolare – i sogni non contemplano storture, come minimo.
Andrea è entusiasta di vederlo. Ha già organizzato tutto: parlerà a entrambi dall’alto della sua sedia girevole extra-comfort e dimostrerà tutta la sua superiorità, sputtanandolo davanti a Manuela.
Finalmente ce l’avrà di fronte e lo affronterà, sul suo campo di battaglia.
È pronto a combattere, come un vero uomo.
Non vede l’ora. Che è precisamente adesso, quando bussano alla porta:
seee? Manuela è arrivato –sorriso di Andrea- entrate pure (finalmente).
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