Scritto da © giuseppe diodati - Mar, 22/12/2009 - 18:36
Passeri drogati
sui fili dell’alta tensione
proiettano piccole ombre sulla neve
e cantano la morte di un usignolo
giallo e perverso
fuggito dalla gabbia
della figlia del prete.
Anche il sole ha un’ombra
nella pianura gelata
e sconce puttane candelano
luci primitive
sino alle baracche
degli esuli romeni.
Tutto ritorna al padre
anche questo mare
di melma e resti di fogna
che trasportano cocaina
sulle punte spezzate delle onde.
Questa chitarra
ha un accordo violento
violento
come la mia rabbia
su questa strada di scogliera
di barattoli e bottiglie rotte
per l’ultima ubriacatura del Natale.
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