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Pasqua senza royalties

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Contrariamente alle credenze popolari a la Pasqua non  rappresenta esclusivamente  la crocifissione e la resurrezione "storica" di Gesù Cristo. In realtà esistono tradizioni prepatrircali che   si riferivano all’incrocio annuale del sole  attraverso l’equinozio invernale (Primavera), quindi  una vera resurrezione del sole che dal quel momento vede la sua luce allungarsi rispetto alle  tenebre della notte. La ricorrenza cristiana affonda le radici in miti arcaici  presenti  ovunque  sulla faccia della terra e tutti hanno in comune la celebrazione della primavera  che vede la morte dell’inverno e la rinascita del sole.

 

Per gli Ebrei “Pessach”, “Pascha”per i greci, ”Pachons”per i latini, “Pa-Khonsu per  gli egiziani,  e l’accezione egiziana Konsu si riferisce ad uno dei  molti attributi del dio  Horus . Per gli anglosassoni Easter, o Eostre è la regina del buio e corrisponde a Ishtar, Astarte, Astoreth, e Iside. Questa antica Dea della mitologia nordica, viene menzionata per la prima volta dal Venerabile Bede  nel suo De Temporum Ratione dove è messa in relazione alla primavera e alla fertilità dei campi. Infatti il nome sembrerebbe provenire da aus o aes e cioè Est, dunque è una divinità legata al sole nascente e al suo calore, del resto il tema dei fuochi e del ritorno dell'astro sarà un tema ricorrente nel proseguo delle tradizioni pasquali.

 

 Grimm, il noto studioso di mitologia nordica nel suo Teutonic Mythology descrive Eostre come una divinità pagana portatrice di fertilità e la collega alla luce dell'Est e in particolare all'equinozio di Primavera che veniva chiamato dai popoli celti Eostur-Monath e successivamente di Ostara. Ma ancora una volta il suffisso “East” riguarda la direzione  della rinascita del sole. 

 

Il dio della fertilità Attis  era annualmente rappresentato pendente da un albero, che accoglieva la sua morte e rinascita durante le celebrazioni pasquali dal 24 al 25 marzo anche nell’antica Roma.  L’albero  ricco di una profondo simbolismo che si riallaccia a quello della croce e nel simbolismo della croce di  Gesù Cristo si ritrovano elementi che rimandano a culti antichi: la croce, come simbolo, è in relazione col numero 4, che è il numero tradizionale dell'universo terreno, degli elementi, del quadrato, delle stagioni, dei fiumi del Paradiso, delle virtù cardinali, degli evangelisti.

 

La croce rappresenta la doppia congiunzione di punti diametralmente opposti, è il simbolo dell'unità degli estremi , come cielo e terra, in essa si congiungono tempo e spazio, ancor prima di Cristo è il simbolo universale della mediazione. Presso diverse tradizioni la croce viene paragonata "all'albero del mezzo", come rappresentazione dell'asse del mondo, è la linea verticale a rappresentare quest'asse, essa è rappresentata dal tronco dell'albero, mentre i rami raffigurano l'asse orizzontale.

 

Secondo il simbolismo biblico è l'albero della Vita ad essere nel centro del giardino dell'Eden, insieme all'albero della Conoscenza del bene e del male. Con la caduta, all'uomo viene impedito l'accesso al centro, cioè all'albero della Vita, l'uomo perde così il senso dell'eternità, ritornare al centro significa riacquistare il senso dell'eternità.

 

La morte e rinascita  del dio vede nella storia dell’umanità e delle religioni attribuire questo rito legati al rito. Per esempio  nell’antica Siria, il dio Adone un altro dio salvatore che  crocifisso a primavera e poi risorto  assolve anch’egli un ruolo salvifico per l’umanità. Secondo lo studioso di mitologia e religioni comparate J.Frazer,  questo caso dimostra quanto spesso la Chiesa abbia intelligentemente deciso di innestare i semi della nuova fede nel fertile terreno del paganesimo” .

 

La salvifica morte e resurrezione del dio, l’iniziazione come rimozione del peccato e, la nozione di una nuova nascita costituiscono il tema centrale di molte religioni prepatriacali.  Per quanto riguarda la data  della pasqua la Chiesa si è molto dibattutta nel corso dei secoli  e continuano ad esserci due date : quella quella Cattolica Occidentale e quella Cattolica Ortodossa. Il che dimostra che  questa festività non si basa su una data storica di una reale crocifissione di uno specifico uomo, bensì  trattasi di date astronomiche, astrologiche e astroteologiche.

 

Il groviglio di date sulle quali il modo della cristianità è ancora diviso,  è spiegato da uno storico della Chiesa Cattolica Eusebio, Il quale riferisce come il vescovo  Anatolio filosofo aristotelico nella sua lettura del simbolismo pasquale  e del Cristo, ci offre una quadro rivelatorio  che collega la nuova religione a quelle più antiche.

Il significato della Pasqua strettamente legato al rinnovamento della vita, al ritorno della luce dopo il lungo buio, non era di certo sfuggito ai nostri antenati ed oggi più che mai dovrebbe essere inteso come comune denominatore per  l’umanità intera al di la delle politiche di separazione perpetrate dalle religioni patriarcali ad uso e consumo di potere, dominio,  ignoranza e paura.

La vita , la sua protezione, il suo rinnovamento sono un bene comune e non  appannaggio di qualsiasi religione.

 

Buon rinnovamento e prospera vita a tutti .

Buona Pasqua!

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