Forse
in una Primavera catatonica
quando i miei occhi sbarrati di bambola
e le mie braccia piegate a novanta gradi,
quando tu non c'eri ancora,
Dio pose sul mio capo un fitto ramo d'ulivo
per la mia Pasqua di Resurrezione
ma io non lo sapevo.
Forse
è possibile che nel Cielo
qualcuno blocchi le ali degli Angeli
importanti e cari
per noi, qui.
Io ti ho avuto
ti ho partorito mille volte
accogliendoti in me,
c'è stato il luogo dell'Amore,
per te nuovo,
per me da dimenticare.
C'è un uomo in te,
che dice della notte
che è buia come il fondo del mare
e che le stelle, come biglie,
sono nel sacchetto di quel bambino che è Dio:
sta a Lui
farle rotolare
nel tappeto del Cosmo
in eterno.
Forse
il Brodo Primordiale
di cui mi parli
fu una lacrima di Dio
infinitamente solo.
Forse
quando moriremo
lì,
in quell'atto
niente sarà straordinario
eccetto che per noi.
Io so
che tu non vuoi il mio dolore,
ma le mie parole
hanno per carta
il mondo alla deriva,
per penna il Frutto d'Amore
che ho potuto,
per non morire suicida.
- Blog di Paolilla
- 442 letture